Anno MCCCCL1I. Di colà fe ne tornò egli per mare nel dì 23. d’Aprile, ed alloggiò in S. Paolo fuori di Roma, da dove poi partito nel dì 16. arrivò nel dì 9. di Maggio a Bologna. Nel giorno leguente pervenne a Ferrara (a), ed accolto con (a ) ctonfa ogni maggior onore dal Marche/e Borfo, prei'e ivi ìipofo. Com parvero colà gli Ambafciatori de’ Veneziani, di Francefco Du- Rer. lùuc. ca di Milano, e de’Fiorentini, per pregare effo Marchefe d’interporli appreiTo l’Imperadore, acciocché trattalìe di pace tra loro, giacché era imminente la guerra. Ne dovette, come è credibile, trattar l’Imperadore, ma con poca fortuna. Ebbe fpezialmente in quelli viaggi occalione Federigo di meglio conoscere i meriti iìngolari d’eiTo Borfo Elìenfe Signor di Ferrara; (¿) e volendo lafciargli una perenne memoria della gene- {^) NjucUt. rofa fua gratitudine, determinò di crearlo Duca di Modena eSyiv¡ Reggio, e Conte di Rovigo e Comacchio, Città, che gli Eden-H,fì. Auflr. iì riconofcevano dal facro Romano Imperio. Quella inligne funzione fu fatta nella Fella dell’Afcenfione , giorno 18. d’Aprile con incredibil concorfo di popolo, ed inceflante plaulo de’Fer-rarefi, e de gli altri fuddiii della Cafa d’Elle. Era l’Aquila bianca l’antica Arme della Cafa Eitenfe. Carlo VII. Re di Francia le avea dati i tre Gigli d’oro . Borfo cominciò allora per privilegio dell’ Augullo Federigo ad inquartare effi Gigli coll’ Aquila nera Imperiale da due telle. Nel giorno feguente Federigo, fuperbamente regalato e fervito dal novello Duca, il rimile in viaggio, e andoffene a Venezia, (c) dove quell’in-(c) sanwo clita Repubblica fece mirabili sfoggi per onorarlo. Di ià poi ¡flor, di Vt- Pafsò in Germania. Lo lleiTo giorno che Federigo fi moffe da^ errara, fu quello, in cui la Repubblica di Venezia fece dar 1 dJC' fiato alle trombe , con intimare e ricominciar la guerra contra di Francefco Sforma Duca di Milano. Furono, dico, effi i primi a principiar la danza; ma nello ileiTo tempo anche Lodovico Duca di Savoia, e Guglielmo Fratello di Giovanni Marchefe di Monferrato, dalla lor parte mollero l’armi addoffo a gli Stati del medefimo Duca. Similmente il Re /¡¡fonfo fpinie in 1 ofcana contro i Fiorentini Ferdinando Duca di Calabria fuo Figliuolo con otto mila cavalli, e quattro mila fanti. Per quel che riguarda a i Veneziani, la guerra da lor fatta fi legge minutamente defcritta da Porcello Napoletano nella Storia da me (j) Porceli, data alla luce (*/.), Autore a cui non manca l’adulazione, e Commini. che fi truova feinpre coll’incendere in mano per efaltare i fat- rfff Q 4 ti