248 Annali d* Italia. ti anche menomi di Jacopo Piccinino, da fyii appellato Scipione, e del Conte 'liberto Brandolino, Capitani allora delia Repubblica, e valenti fenza dubbio nell’Arte della guerra. Perchè ninna ftrepitofa imprefa fu fatta in queda guerra, dirò io in breve, che l’Armata Veneta, confidente in quindici mila cavalli, e fei mila fanti, fotto il comando di Gentile da Lionejfa , pallaio l’Oglio, entrò in Geradadda, con prender ivi varie Cartella, e fra gli altri Solicino, facendo fcorrerie dapertutto. Per levarli di là, il Duca col Marchefe di Mantova entrò coll’efercito fuo nel Bref-ciano, e s’impadronì d’alcuni Luoghi, il più importante de’quali fu Pontevico. E perciocché i Veneziani fatto un Ponte full' Adda, fpedirono il Conte Carlo da Montone, con due mila cavalli, per danneggiare il Lodigiano e Milanefe , anche il Duca fpedì colà Alejfandro Sforma Signor di Pefaro fuo Fratello con un buon corpo d’ armati per difendere il Paefe. Ma venuto egli alle mani (a) Crìjìofor. con eflo Conte Carlo nel dì 25. o pure 16. di Luglio (a)> fu Sre/clt/^' me^° *n rottaJ e perduti circa ottocento cavalli, fe ne fuggì a Tom. xxi. Lodi. Seguirono ancora varie fcaramuccie ed incontri fra le due Rtr. haiic. nemiche Armate, che campeggiavano fui Brefciano (b), ma fen- Simoneita . ’ r , v « • >• vìt.Francifci Za impegno o conleguenza degna di memoria. Per conto poi di sfori, lib. 21. Guglielmo di Monferrato, con circa quattro mila cavalli e due Re? Italie ^anr* entrat0 nell’Aleflandrino, moffe anch'egli guerra al (fr) Ripaiu, Duca di Milano, ed occupò la maggior parte di quei territorio. ^cuTt.P[a' ne^ ^^etto dì 25. o pure 26. di Luglio effendo dato fpedi-Rfr. Italie.' t0 contra di lui Sagramoro da Parma con due mila cavalli , e - verifimilmente an'che con affai fanteria, gli diede tal rotta con prigionia di molti, e prefa del bagaglio, che gran tempo dette Guglielmo a rifar le penne. Fu anche in Tofcana, iiccome diffi, guerra per la venuta di Ferdinando Duca di Calabria, inviato dai Re Alfonfo fuo Pa-(e) Ammiri dre contra de’ Fiorentini ( c ) ; ma nè pure in effa tali fatti fi $dlg*lren:i' fecero, che meritino luogo nella prefente Storia. Di alcuni foli piccioli Luoghi s’impadronì Ferdinando. Dall’altra parte i Fiorentini, che aveano prefo per lor Generale Sigismondo Ma-latejla Signor di Rimini, e al loro ioldo il Signor di Cefena Fratello d’eflb Sigismondo, e Taddeo de' Manfredi Signore d’I-mola, e Michele da Cotignola con altri Capitani : i Fiorentini, diflì,. mifero infieme tale Armata, e la fecero così, accortamente campeggiare,, che tennero forte contro l’Armata Napoletana , codrignendola in. fine. a. cercar quartiere d’inverno altrove , fenza