So Annali d* Italia! grati copia eli Nobili cacciati in efilio fotto il rigorofo Pontificio governo precedente, e celiarono le gran faccende, che in addietro avea il Carnefice in quella Città. Nel dì cinque d’ Aprile ebbero il Cartello della Porta di Galiera per dieci mila Fiorini, dati a Merter Bifetto da Napoli, parente del fu Papa Giovanni XXIII. e non parderono tempo a fmantellarlo. Furono loro rertituite anche le Cartella , che teneva Braccio . Gran fe-rta ed allegria fi fece per più dì in Bologna per quella mutazione di Stato. Marcio’intanto il valorofo Braccio alla volta di Perugia fua Patria con quattro mila cavalli e molta fanteria , per rientrar colla forza in quella Città. Molte battaglie, molti afl’alti fuccederono, avendo i Perugini della fazion contraria fatto ogni sforzo per la loro difefa. Gian-Antonio Campano Vefcovo di Teramo diffufamente, ma non fenza adulazione, lafciò fcritte (a) Campa, tutte le imprefe di quello celebre Capitano («), c°l difetto an-"srachii, “a cora comune a molti altri Storici di quel Secolo , cioè di non ac-Tom. xix. cennar gli Anni: cofa di molta importanza per la Storia. Si Rer. hatu. trovavano alle llrette i Perugini, e conofcendo di non poter oramai più re filiere a sì feroce nemico , mifero le loro fperanze in Carlo Malatejìa Signor di Rimini, accreditato Condottier d’armi di quelli tempi. L’offerta di molto danaro , e molto più 1’ avergli fatto credere, che il prenderebbono per loro Signore , cagion fu eh’ egli s’impegnò a foftenerli contra del loro concittadino . Raunata dunque la maggior copia di cavalli e fanti che potè, lì molTé a quella volta, avendo feco Angelo dalla Pergola , con altri Capitani, ed appettando ancora, che Paolo Orfìno con altra gente veniffe ad unirli con lui. Era giunto su quel d’ Affili, e in vicinanza del Tevere, quando Braccio, fotto di cui militava Tartaglia, rinomato Condottier d’armi, premendogli non poco , che il Malatella non arrivafle a darli mano co i Perugini, gli andò incontro a bandiere fpiegate ; e nel dì 7. di (b) Sonine. Luglio ( il Bonincontro fcrive (¿) nel dì 15. ) gli prefentò la Annai. battaglia. Durò quella fette ore con bravura memorabile d’en-'f{e7. juiu!' trambe le parti5 ma perchè, fecondo alcuni, era inferióre, non già di coraggio, ma di gente 1’Armata di Carlo Malatella, ad erta toccò di foccombere. Rimafe prigione lo Hello Carlo, con (l) ¿nnaies Galeazzo fuo Nipote, e molt’altri Nobili (c). Il Campano Tom*»r* ^Crive ’ c^e circa tre mila cavalieri prigionieri vennero alle ma-Rer. itaiu. ni di Braccio. Dio sa, fe nè pur tanti ne avea condotti in cam- po