Anno MCCCCXL1V. nino fu ben rinforzato di gente e di danaro dal Papa e dal Re Alfonfo : laonde entrò in campagna per tempo , e cominciò le fcorrerie pel territorio di Fermo. Dall’altra parte anche le milizie del Re Alfonfo ricominciarono la guerra. A Monte Milone fi portò il Piccinino, ed avendo pattato il fiume Potenza, fu quivi colto da Ciarpellione , uno de’più valenti Condottieri d’armi, che fi aveiTe il Conte Francefco, e ne riportò una buona pelata colla prigionia dimoiti de’Tuoi. .Si falvò egli miracolofamente, ritirandoli in una Torriceila, che rimale intatta, per non avervi fatto mente Ciarpellione. Perchè poi gli venne ordine dal Duca di portarfi a Milano, e di fare intanto tregua col Conte Fran-celco, efeguì Niccolò il primo comandamento, ma non già il fecondo , avendoglielo impedito il Legato del Papa. Però lalcia-to il comando dell’ Armata a Francefco Piccinino fuo Figliuolo , volò in Lombardia. Trovolfi intanto il Conte Francefco in gravi anguille , perchè Sigismondo Malateila 1’ avea tradito con offerii melfo in viaggio colle lue truppe, per andare ad unirli con lui, ma con aver poi trovati de’pretelli per tornarfene a Rimini. Dall’altro canto fe Francefco Piccinino univa la fua Armata coll’Aragonefe , non vedea modo da poter follenere la Città di Fermo contra di tante forze . Ora per impedir sì fatta unione, con quella gente, che avea, prefe lo fpediente di andar a vifita-re eifo Francefco Piccinino , che s’era ben pollato a Monte Olmo. Secondo il Simonetta, era il dì di Venerdì 23. d’Agollo , quando gli fu a fronte, e colle fchiere in battaglia V affali. Ma non battono i conti fecondo il Calendario . Nè gli Annali di Forlì è fcritto , che fu il dì 19. d’ elio Mefe (a) , e lo lleffo vien con- Annaies fermato dalla Cronica di Rimini (/>), e dal Sanuto (c) , che per torolivUnf, errore dice di Maggio . Nè di ciò fi può dubitare, llante una Tr™'jtl]-lc Lettera fcritta nel medefimo dì 19. d’Agollo dal Conte France-(b) Cronica fco a Bologna, come s’ha dalla Cronica d’elfa Città (d). In queldi conflitto certo è, che fegni di gran valore diede Francefco Pi cci- r°T ìtàiic. nino colle fue fquadre ; ma egli combatteva con un Capitano, (c) Sanato che in fatti d’armi fu maravigliofo , nè fapea elfer vinto. Men-^'^fr tre fi combatteva, Aleffandro Sforma occupò le tende, e il ba- Rer.' Italie. gaglio de’nemici; pofeia feguitò ad incalzarli dal fuo canto, nel (¿) Cronica qual tempo il Conte Francefco fuo Fratello con eguale attenzion ed ardore facea lo ilelfo dall’altro. In fomma rellò sbaragliato Rtr. Italie. l’efercito di Francefco Piccinino colla perdita di quali tre mila cavalli, ed egli col rifugiarti in una palude cercò di falvarlì, ma da