Annali d* Italia, taggiofo incontro colle foldatefche del Piccinino , che teneano t paiii, e gli convenne retrocedere . Inoltratoli all’incontro in quel-(.1) Sanvto le parti Taliano Furiano con altre milizie Duchefche, (a) ebbe anch’egli nel dì 22. d’eiTo Mefe una rotta da Taddeo Marcheje d' Rer. halle. Eite, e da Parifio Conte di Lodrone. Irritato da quello fatto il Piccinino , marciò in periona a Lodrone , e dopo averlo prefo , tornò fui Lago di Garda per vegliare ad un’ Armata di circa ottanta Legni fra grandi e piccioli, che la Repubblica Veneta fece con immenfe fpefe portare per terra imo a Torbola fui Lago iud-detto. Tuttavia perchè era troppo nemico dell’ozio, nel Mele di Marzo fi fpinfe fui Veronefe, pafsò in faccia a i nemici 1’ Adige, aflediò e preiè Legnago , Lonigo, ed altre Terre. In una parola non paisò il Meie di Maggio, che quali tutto il territorio di Verona e Vicenza sì il piano, che il monte, il fot-tomiie all’armi di lui, e del Marchefe di Mantova, di cui do-veano effere Verona e Vicenza, qualora fe ne foffero impoflef-fati. Ritiroffi intanto il Gattamelata nel Serraglio di Padova, premendogli di non avventurare ad una giornata la falute della Repubblica. Intanto fu rallentato l’aiìedio di Brefcia con ibmma confolazione di que’ Cittadini, che non ne poteano più. Queilo inoltrarli cotanto del Piccinino era per opporli al Conte Francefco Sforma , il quale per le tante ragioni, preghiere, e promeffe a lui recate da gli Ambafciatori di Venezia e Firenze, s’era meffo in viaggio in foccorfo de’Veneziani, giacché fcorgeva non poterli far capitale delle fperanze a lui date dal Duca. Dopo aver prefo Forlimpopoli il Conte Francefco fen ven-. ne pel Ferrarefe con fette mila cavalli, e quattro mila fanti ben in punto, e fui principio di Luglio giunfe fui Padovano Offrane ¡hi ( ^ ' Unitoli poi coll’efercito del Gattamelata, in pochi giorni,™ T /! ni ebbe tutto il Vicentino in fua balia. Avea fatto in queilo Tcm. 21. mentre il Piccinino a Soave , e ad altri Luoghi fcavare di gran-Rcr.Italie, ^ e tag|iate ? laonde fu forzato il Conte a tenerli per la montagna , fe volle andare innanzi, e gli convenne ancora urtar più d’una volta ne i nemici. S’andò ritirando il Piccinino, e pafsò anche di.quà dall’Adige, con che diede campo al Conte di ricuperar tutto il di là. Pertanto fi riduffe la guerra fui Lago di Garda, dove a Torbola era la Flotta Veneta, contro la quale anche il Duca di Milano fi premunì con un’altra fabbricata a Defenzauo,. Trovavaii la Veneta a Maderno fui Lago eoa Tad-