Anno MCCCCXLV. 111 cominciò a ftrignere dall’ una parte lo Sforza, e Cercava le vie di unirfi dall’altra alle foldatefche del Papa e del Re. Intanto nel dì 15. d’Ottobre Rocca Contrada, una delle migliori Fortezze, che lì avelie il Conte in quelle contrade, ribellatali venne in mano di Sigismondo , o ila del Pontefice . Il perchè peggiorando ogni dì più gl’ interefli del Conte, prefe quefti il partito di fal-var la gente con ridurli di nuovo a Pefaro , dove avea lafciata Bianca Visconte fua Moglie. Raccomandate adunque ad Alejfan-dro fuo fratello le Città di Fermo e di Jeli, che reftavano a lui ubbidienti, fen venne fui territorio d’Urbino, da dove col Conte Federigo fece guerra a Sigismondo Malatefta , togliendo a lui alcune Caltella. Ma nel dì 26. di Novembre il Popolo di Fermo, avendo prefe l’armi, ne cacciò il prefidio del Conte, e fi fottomile all’ armi del Papa ; e da lì a qualche tempo ii rendè loro anche la Rocca, appellata il Girofalco, venduta da AleiTan-dro Sforza, per non poterla foftenere . Sicché la fola Città di Jefi rellò in potere del Conte, con eiferfi perdute tutte l’altre Terre. Nel dì 12. dì Marzo di quelF Anno pafsò all’altra vita ( a ) Gian-Giacomo Marchsfe di Monferrato , e i fuoi Stati pervert- (a) Bewep. nero al Marchefe Giovanni fuo primogenito. Un altro iùo Fi-GJ°[S‘ gliuolo appellato Guglielmo, Condottier d’armi in quelli tempi, Monferrato era al fervigio del Duca di Milano. iom & ter. Italie. Anno di Cristo mccccxlvi. Indizione IX. di Eugenio IV. Papa 16. di Federigo III. Re de Romani 7. FUlmino’ di nuovo in quell’Anno ne’ Mefi d'Aprile e di Luglio le fcomuniche Papa Eugenio contra del Conte Francesco Sforma, e di tutti i fuoi feguaci (¿). E per vendicarli de’ (b) Fiorentini, che colla profufione di molto danaro cagione erano, ^Ecekfi./fl.“1' ch’eifo Conte non andaiì'e a gambe levate, intavolò un rrarta-to col Re Alfonfo , per muoverlo contra di loro, ficco me poi ^ JV'7* fece nell’Anno feguente. Intanto il Conte era confortato da Commini. Cojimo de’ Medici, e da alcuni Cardinali e Baroni Romani a To• xvill marciare alla volta di Roma coll’armi fue, perchè avrebbe fa - Rcr'slmllet. cilmente indotto per forza il Pontefice ad un buon accordo (c). Pii Frane,fi. Gli promettevano ancorala ribellione di Todi, Narni, e d’Or vieto , con altri aderenti. Ma egli penò a metterfi in viaggihaiu- O 2 ed