imitazione la lirazza, o da 50 soldi, di più basso argento, o bi-glione, che fu di uso dal 1722 al 1797 : mostra esso nel dritto il leone alato di faccia col libro e sanctvs marcvs venetvs intorno, e nel rovescio la Giustizia seduta come nella più vecchia gazzetta, e con quelle parole: jvstitiam diligiti;. Qui è opportuno notare, che, consimili al lirone, si trovano altre monete di vecchia data col 1111, 111 e II, sotto segnato nell’ esergo, che ne dinota il proporzionale valore ; tutte da un lato col leone in piedi, che nel da IIII gazzette o doppio grosselto ha il molto: deo opt. max. et reip. ven., e nel da 111 e da II, pax tibi marce ev. m. ; e dall’altro lato, o rovescio, colla Giustizia seduta contornata diversamente nel da IIII, colle parole : omni no q. svvm est, e nel da III e da li : ivdicivm rectvm. Anche queste si ripeterono più volte ; nè ben vedesi se tutte, al pari del lirone, incominciassero nel 1571, o poco dopo; e quella col II, dai più, compreso anche il Carli, si confonde colla semplice unità o colla gazzetta da due soldi, distinguendosi soltanto col nome di gazzetta seconda o più moderna. Nel tempo stesso però che uscì questa bassa moneta del valore di venti soldi, si ebbe cura che la lira effettiva fosse ristau-rata anche di buon argento, regolandosi questa volta il suo peso in ragione di forse grani 87 3/4, ed 83 y2 di fine argento, cioè al taglio di circa lire 52:10 per marca, che, in proporzione assai minore di quella dell’anno 1561, ci dà a un dipresso il ducato da lire 6:4, del peso di grani 544, e col fine intrinseco di grani 516, e perciò a’dì 10 ottobre di detto anno 1571, se ne ordinò lo stampo, cioè del pezzo da 20 soldi, e di quello doppio da 40 (tav. Ili, n. 4), coi prezzi loro, secondo il metodo adottato, iscrittivi nell’ esergo, e provvedendo, per la miglior riuscita dei suoi impronti, che dovessero esser lavorati per concorso da tre dei migliori artefici. Se non che in quei giorni medesimi, ai 7 di detto mese, giorno sacro al martirio della vergine di Padova Santa Giustina, conseguitasi contro dei Turchi la celebre vittoria delle Curzolari, niuno istruito nei fasti veneziani ignora, come in particolare se ne dedicasse allora il solenne ricordo in questa nuova e finissima moneta,