34 Annali d’ Italia; ilo di Marchefe della Marca d’Ancona , che noi vedremo pai Signore di Fermo, e il non aver data mano ali’eftinzic-n del- lo Scisma, Sminuirono non poco la gloria del fuo Pontificato . Non mancò chi fparfe fofpetti d’ averlo fatto avvelenare il Car- (a)Cronica dinal Coffa per timore di perdere la Legazion di Bologna (a) . j0B*xfiif ^a *n ‘l110, tempi era fuggetta a fìmili dicerie la morte di ca-Re'r. Italie, dauno de’ gran Signori. Radunatili nel Conclave quattordici Cardinali , che fi trovavano allora in Roma , per defiderio di riunir la Chiefa divifa, e per fecondar le iifcmze di molti Re e Prin- (b) Léonard, dpi, che faceano premura di levar quello fcandalo, (¿) tutti a Tom.n',JÌ^ Sara ^ obbligarono con Giuramento e Voto, che chiunque foffe Rer. Italie, eletto Papa, rinunzierebbe la Dignità, qualunque volta anche AntiPaPa facefTe altrettanto, per devenire unitamente col parti-(c ) yita contrario all’elezione d’un indubitato Pontefice; (c) con altri nocent. vii. bei Capitoli e reflrizion di tempo, tutto per ben della Chiefa . Re/Zltaiic3.'Reftò dunque eletto nel dì 30. di Novembre Angelo Corrario , Cardinale di Santa Maria, di patria Veneziano , già Vefcovo di Venezia, ed allora Patriarca di Coflantinopoli, perfona dottifli- (d) So[omen. ma nella Teologia, e tenuta in concetto di fanta vita (d), che rfm^xvi Pre^e ^ nome di Gregorio XII. Fu egli creduto più d’ ogni altro a Rtr. Italie, propofito per togliere lo Scisma, e venne dipoi coronato nel dì 19. di Dicembre. Non folamente fatto che fu rapa, confermò il voto e la promefTa di promuovere a tutto potere l’union della Chiefa, mane fcriiTe ancora calde Lettere ed efortazioni all’Antipapa, e a i di lui Cardinali, affinché fi mettefTe fine alla lor de-plorabil divifione . Senza far cafo dell’ accordo fatto nel preceden- (c)Mattheetis te Anno col popolo di Forlì, (e) Baldaffare Coffa Cardinale Le-‘chronic gat0 di Bologna mandò il fuo efercito nel Gennaio di quell’ An-Tom.xvIII.no a i danni di quella Città. Replicò poi la dofa nel dì 23. d’Apri-Rcr- Ilahc- le , tanto che gli riufeì nel dì 19. o fia 29. di Maggio, (f) di fot-AnrJiyt° tomettere quella Città a’ fuoi voleri, e tolto ordinò , che quivi fi Tom. eod. fabbricaile una Cittadella . 1torrilunfi Oltre a Parma e Reggio, ficcome dicemmo, avea Otto-Tom.xxii. buono de Ter^i occupata la Città di Piacenza , moftrandofi ciò Rer. hahe. non 0iJ;arlte amico di Gian-Maria Visconte Duca di Milano. Anche Facino Cane s’era impadronito d’Aleflandria , ma non perciò lafciava di moflrarfi aderente ed unito con Filippo Maria Visconte Conte di Pavia. Per ordine di Filippo a mio credere prefe egli a liberar Piacenza dalla tirannia d’Ottobuono, e a quefto fine fi moie egli a quella volta con poderofo efercito nel Mefe di Mag-