Anno MCCCCXXV1, Uy guarnigione, e poco provveduta di vettovaglie, e fin mancando di ftrame per foli trecento cavalli. All’ improvvifo dunque con otto mila perfone il prefentò il Carmagnola davanti a Brefcia nel dì 17. Mi Marzo dell’ Anno prefente ( a), ed effendogli aperta (a) Corio iji. una porta, v’entrò con tre mila e cinquecento cavalli. Ritiroffidl Milana-nella Cittadella la gente del Duca . Grande fu la letizia del Popolo Brefciano, perchè era mal foddisfatto del governo e delle gravezze del Duca di Milano. Maggior fefta di tale acquifto fu fatta in Venezia : nel qual tempo anche Gian-Francejco da Gonzaga Marchefe di Mantova fi dichiarò collegato co i Veneziani, e con circa tre mila cavalli entrò anch’egli nel Brefciano perfot-tomettere quelle Casella. Non andò molto, che la maggior parte del territorio di Brefcia o fpontaneamente inalberò le bandiere di Venezia, o per forza le ricevè . Oltre a ciò fui fine di Marzo fpinfero i Veneziani un’Armata navale per Po fino a Cremona , dove bruciarono il Ponte, e recarono altri danni , per impegnare in quelle parti le milizie Duchefche, alle quali ancora diedero una rotta preifo la fuddetta Città di Cremona . Per l’importante ed impenfata perdita della Città di Brefcia reftò sbalordito il Duca Filippo Maria, accorgendofi allora , ma troppo tardi , dello fconcio errore commeflò di dar oc-cafione al Carmagnola di diventargli nemico. Tuttavia giacché In mano de’ fuoi reltava la Cittadella nuova e la vecchia di Brefcia co i Borghi, e con altri Luoghi forti , fi diede al riparo. Vuole il Sanuto, che Francefco Sforma fi trovaife in Breccia, allorché ella fu prefa. Il Corio ed altri fanno in quefti tempi lui in Milano , e le fue genti a Monte Chiaro , e in altri Luoghi del Brefciano. Quel, che è certo, egli corl'e co’fuoi, e con Niccolò Piccinino a foftenere le prefervate Cittadelle, e fece quanta guerra potè all’Armata Veneta, che ogni dì più andò crefcendo nella Cittì , la quale dalla parte del monte reftò in poter de’Milanefi, e il reito d’eiTa in mano de’Veneziani, laonde furono fatte di molte barricate e tagliate. Allora fu , che il Duca richiamò dalla Romagna Angelo dalla Per- fola colle fue milizie, e confegnò nel di 12. di Maggio (¿) al/^ chronìc-,egato Pontificio le Città di Forlì, d’ Imola , e di Forlimpopo- Forohihn.' li . Secondo il concerto fatto da’Veneziani col Marcheje Nicco-fom. 19. lo di Ferrara, dovea quefti impedire il paffaggio delle folda-ReT’ Iullc' tefche Ducali, ficcome unito in Lega co’Fiorentini e Veneziani; e fece in fatti non poca oppofizione alle medefime al fiume