5 5 8 Annali d’ Italia: gno di ufurpar quella Città ( il che non è credibile per riguardo che la Figliuola avea fucceflione ) o pure per timore che il Duca di Milano vi metteife i piedi, attizzarono i villani di Val, di Lamone e il popolo, con rapprefentar loro mal intenzionato e complice del delitto il Bentivoglio. Feceiì pertanto una generai follevazione contra di lui, in guifa tale, che poco mancò, che non rimanefid vittima del loro furore. Reitò nondimeno pre-fo, e condotto a Modigliana nelle forze de’Fiorentini. Ma per.chè il Re Ferdinando, e il Duca di Milano parte con preghiere e parte con mina-ccie di guerra, fecero calde iitanze per la di lui li-(j) Cronica berazione, (a) nel dì 13. di Giugno fu rilafciato, e nel dì feguente Bologna. ^aT^° e falvo arrivò a Bologna* dove dianzi appena fu udita la di lui prigionia, che più di quindici mila Bologneii armati corfero a Calte! Bolognefe con difegno di far guerra a Faenza* e l’avreb-bono fatra, fe non era in altra maniera provveduto .alla di lui fai-vezza. Succedette dunque nella iìgnoria ai Faenza A/lorre de’ Manfredi, in età di foli tre anni. Francefca fua Madre ebbe il comia-t.o , e fe ne ritornò a Bologna. Parve poco a Lodovico Sforma la dedizione fatta nel precedente Anno da i Genoveii. della loro Città al Duca Gian Ga- (b) Corìo ift.lea^o fuo Nipote. (b) O iia ch'egli col volerq, di più accen-delie nuovo fuoco in quella .Città, o pure che queito naturai-ift.diGcnov. mente nafceiTe in un-popolo fempre inclinato alle mutazioni e alle novità: certo è, che nel Mefe d’Agoito Obietto del Fie-fco entrò con gente armata in Genova, e dipoi corfe a quel rumore anche Batifla Frcgofo, cada un d’eiìi contra del Cardinal Paolo .Frego fo, Governatore allora della Città. Si ritirò il Cardinale nel Caftelletto * a queito fu meiTo l’afledio. Era grande la difcordia fra i Cittadini* chi inclinava a darli al Re di Francia ( e fu anche fpedito per queito a lui ) chi al Duca di Milano , e chi a ripigliare 1’ antica Libertà . Dopo molti dibattimenti eifendoii accordati iniìeme gli Adorni e i Fiefchi, e giunto ¿olà Gian-Francefco Sanfeverino con molte brigate d’armati, fu determinato di cedere di nuovo co i patti e privilegi confueti. il dominio di Genova a Gian-Galea^o Duca di Milano. Spedirono perciò fai line d’Ottobre ledici Ambafciatori a Milano , a’quali fu data l’udienza nel giorno* creduto propizio fecondo l’ora Aitrologicà : che di queite pazze fantaiìe era attentiifimo offervatore anche Lodovico il Moro, ed altri non pochi infatuati di quel Secolo e de’precedenti, Al Cardinal Fregofo fu prora e i-