Annali d’ Italia: s’impacciare nel civile loro governo , e tanto feppero fare, che egli iì contentò di lafciarli come erano, con obbligo di] pagare annualmente alla Camera Apoftolica il cenfo di otto mila Fiorini d’oro. Non volle per allora fentiriì parlare di Braccio, che pregava di ottenere in Vicariato le Città da lui poffedute. Fuque-lto 1’ Anno ultimo deila vita di Teodoro 11. Marchefe di Monferrato, Principe rinomato. E’riferita dal Corio la fua morte all’ $sBe£Jen' Anno precedente; ma Benvenuto da San Giorgio (a)larappor-jfl. del Motta prefente ; eficcome più informato de gli avvenimenti def.-ferrat.T. 23. la fua Patria, merita qui maggior fede. Rertò Signore di que-(I5)Cor!o% 8^ ^tati Gian-Jacopo fuo Figliuolo. Diede molto da dire in queft’ di Milano. Anno a gl’italiani la morte violenta , (/■) che Filippo Maria Duca di Milano nel Mefe d’Agorto inferì a Beatrice Tenda , già Moglie di Facino Cane , e polcia fua . Fu eilà imputata di amicizia disonefta con un certo fuo Familiare, e però proceifata e tormentata. Ancorché ne’tormenti confeiTaife il fallo, lo negava dipoi al ConfeiTore . Ciò non ottante tagliata le fu la tefta . Non fi potè cavar di capo alla gente , eh’ ella altro reato non aveife , fe non quello d’aver prefo per Marito il Duca giovinetto, quando eifa era d’età troppo disuguale, ed incapace di far figliuoli. Però univerfalmente venne deteinata oltre alla crudeltà l’ingrate) Bìllìus titudine del Duca (c), a cui querto Matrimonio avea portato Re)\huiic. hnmeniì tefori, ed era fiato il principio d’ogni tua fortuna. Fece in queft’ Anno gran guerra efio Duca di Milano alla Città di (d) Johann. Genova (^), con avere inviato un potente foccorfo di gente d’ «U'ir.i a gli Adorni, Montaldi, Guarchi, ed altri fuorufeiti di Reri itahc. quella Città, tutti rivolti a detronizzare il Doge Tommafo da Campofregofo. Pafsò l’efercito loro fin fotto Genova; {accederono moltiiTime zuffe co’ Cittadini ; furono prefi e riprefi va-rj Luoghi forti e Cartella , ma fenza punto prevalere contro la portanza de’Campofregolì . Fu in quella occafione, che Tarmi del Duca di Milano s’impadronirono di Gavi, e di quali tutte le Terre e Cartella de’Genovelì , finiate di quà dal Giogo. Durò in tutto quell’ Anno sì fatta guerra lui Genovefato . Se 1’ intendeva co i Genovefi Pandolja Malatejìa Signore di Brefcia, e per fare una diverfione, ufcì in campagna colle fue genti ; ma efìendofi arrifehiato a voler paffare l’Adda , quivi reftò fpe-lazzato dalle fquadre del Duca di Milano. In quelli tempi Giovanna Regina di Napoli proccurò di guadagnarli la grazia del Pontefice Martino, e llrinfe Lega con lui per mantenerlo nel domi-