Anno MCCCCLXXXVI. ;5! Conte dì Mortone, e Fabrizio Spinello . Dovea fecondo i .patti reftare in libertà la Città dell’Aquila, (a) Nel dì 12. d’Ono- (a) Di.tr. bre v’entrò il Conte di Montorio colle milizie del Duca di£®m-p f* Calabria , ed uccifo l’Arcidiacono , che ivi era pel Papa con prò- ner. iuiic. meffa d’eifere creato Cardinale, fece tornare quella Città all’ l-’fiJJurj ubbidienza del Re : con che reftò maggiormente delufo il Ponte- tJ£r’ ‘ fice . Anche Roberto Sanfeverino fi trovò mal pagato; (b) per-(bfCorìoijl. chè venereo colle fue genti d’ ,armi verfo il Veneziano, ed in- dt All'dno • feguito dal Duca di Calabria , allorché fu fui Bolognefe , fu forzato a fuggirfene con foli cento cavalli, e il refto di fua gente andò difperfo. Avea il Pontefice conchiufa pace ancora fra ìGe-novefi ei Fiorentini (c), con obbligare i primi a cedere Pie-(ci ¿mmìr. tra Santa a i Fiorentini, che l’aveano prefa, e i Fiorentini a Ift dirrcn^. cedere Sarzana , e Sarzafiello a i Genoveiì . Ma i Fiorentini, ^^jgdiGlnv quali era fiata folta Sarzana , feppero ben trovar de’ pretefti , "* {>er non effettuar quefto accordo, perchè parea loro non diffici-e il ripigliar Sarzana, ficcome vedremo faito nell’Anno feguen-te . Talmente in quefti tempi crebbe il furor della Pefte in Milano (d), che per atteflato del Corio, più di cinquanta mila^.j^,/, //? perfone ne rimaiero sftinte in quella Città fino al fine di Lu- ai Milano . glio . In oltre gli Svizzeri oftilmente entrati nel Milane^ , una gran preda vi fecero. Poco durò il governo di Marco Barbarico 13 gè di Venezia, imperciocché Dio il chiamò all’altra vita nel dì 14. d’Agolto (e). In luogo fuo fu pofcia eletto Ago/lino 00 Sa"-U'^ Bzrba-igo iuo Fratello. Similmente Boeco!mo Cittadino privato r'om. xxu. d’Ofimo ribellò nell’Anno prefente quella Città al Papa, £f) Rc.Uaiic. e fi diede a fortificarla. Fu fpedito colle milizie Pontificie'colà il Cardinal Giuliano dalla Rovere, che poi fu Papa Giulio II. Tom.'3. Quelli vi mite H campo, e la tenne attediata per più Mefi. Ber. itatic. Anno di Cristo mcccclxxxvii. Indiz. v. d’ Innocenzo Vili. Papa 4. di Federigo III. Imperatore 3 6. Persisteva Boccolino ufurpator d’Ofimq nella fua ribellione, e dorava l’alfedio porto a quella Città dal Cardinal Giuliano dalla Rovere. Per quanto facelfe il Papa a fin di ridurre cortui all’ubbidienza con intenzione di perdonargli, non potè ^¡f) dlvl^'. mai fmuoverìo. (g) Anzi quefto mal uomo piuttofto che refti-ubi/upraY -Temo IX. * Z tui-