Annali d’ Italia; monte Lodovico unico fuo mafchio Figliuolo. Avea quello novello Duca nelle turbolenze dello Stato di Milano occupato Ro-tysìmontt. magnano , buona Terra del Novarefe, (a) nè avendolo voluto reilituire , il Conte Francesco inviò colà il Conte Luigi dei Ver-Tom. ai. vie con parte del fuo efercito , il quale così ben conduiTe la facto/-. Italie, cenda, che fece prigionieri tutti i Savoiardi, e gli abitanti della Terra. Se vollero la libertà, convenne loro rifeattarfi, e fe -ne ricavò tal fornma di danaro, che giovò non poco all’ Armata Annaies del Conte . Ne gli Annali di Piacenza ( b ) è attribuita quella iom.nxx. imprefa a Bartolomeo Coleone, inviato con altri Capitani, e con lier. Italie, molte fquadre d’ armati in aiuto del Conte Francefco da i Vens-ziani. Era lacerata in quelli tempi da gravi diftenfioni la Città di Milano per le fazioni contrarie de’ Guelfi e Ghibellini. Co i primi s’ era unito Carlo da Gonzaga , e quelli non Jafciò indietro arte e trama alcuna per indurre il popolo a dargli il Principato della Città. Ma non mancavano fautori del Conte Francefco , e n’ erano i Caporali il Conte Vitaliano Borromeo, Teodoro Bofio, e Giorgio Lampugnano. In sì fatti torbidi vedendoli Francefco Piccinino decaduto dalla primiera autorità, prefe la riioluzjone di paifare al fervigio di Francefco Sforza , e di condurvi anche Jacopo luo Fratello , il quale poco prima aveva impedito ad Aleffandro Sforma l’acquiito di Parma. Il Conte, quantunque fapeffe quanto quelli due Fratelli in addietro avellerò operato contra di lui, e che non per elezione , ma per ne-ceffità fi gittavano nelle fue braccia * e qual ' fofle l’odio antico della lor Cafa contro la propria : pure ficcome uomo , che fapea ben maneggiar le carte, penfando, che per qualche tempo gli potevano effer utili, colle più viftofe carezze gli accettò , promettendo di tenerli come Figliuoli, e promife in Moglie a Jacopo Druftana fua Figliuola naturale, rimalla poco fa vedova di Giano da Campofregofo Doge di Genova . Gli Annali Piacentini dicono, che i due Piccinini vennero a lui nel dì 15. di Gennaio con tre mila cavalli e due mila fanti, gagliardo dì^stl'do rinforzo alla di lui Armata. Crilloforo da Soldo (c) ci dà que-Iji.Brefcìana fto fatto al dì i9. di Dicembre. Ma non tarderemo a conofce-Tom. xxi. re, qual folle la loro fede. Sul principio del fuddetto Mefe «•. uUt. £ennaj0 anc}ie ja Città di Tortona con tutto il fuo diilret-to inalberò le infegne del Conte Francefco. La Storia del Simonetta è difettofa, perchè di rado affegna i tempi delle im-prefe. Sue-