Anno MCCCCXXXIV. I59 meno i Veneziani, che i Fiorentini, fpinti mailìmamente dalle iftanze del Papa, Crepitarono forte, lamentandoli, che l’incon-tentabil Duca di Milano aveife chiaramente contravenuto a i Capitoli dell’ultima Pace. E perchè anche in Bologna, v’erano de’cattivi umori per cagion della fazione allora dominante de’ Canedoli, fpedirono i Veneziani fui territorio Bolognefe Gatta-melata lor Capitano con mille lande, acciocché teneife l’occhio addotto a Bologna, intendendoli col Governatore di quella Città, che era allora il Vefcovo d’Avignone. Gattamelata fenz’ altre cerimonie s’impadronì di Caftelfranco, di Manzolino, e della Rocca di S. Giovanni in Perficeto; ed eflendo capitato nel dì 15. di Giugno ad efla Terra di S. Giovanni, Gafparo Fratel- lo di Batirta da Canedolo con cinquecento cavalli, venendo da’ fervigi della Repubblica Veneta: il Gattamelata il fece prigione con tutta quella gente » Si follevarono per quefto i Cane-doli in Bologna, e dopo aver prefo il Governator Pontifizio , introduflero in Città ducento cavalli del Duca di Milano. Trat-toiìi poi d’accordo con gli Ambafciatori del Papa, ma perchè non fu rilafciato Gafparo di Canedolo, non ebbe effetto il trattato. Intanto nuova gente venne da Venezia a Gaitamelata fui Bolognefe e in Romagna, che occupò Cartel Bolognefe, Cartel- lo S. Pietro, ed altri Luoghi. I Fiorentini vi fpedirono anch’ etti Niccolo da Tolentino colle lor foldatefche ; e nel medeiìmo tempo il Duca di Milano, oltre all’avervi inviata gente dal canto fuo, richiamò anche Niccolò Piccinino colle fue fquadre dalle Terre del Patrimonio, (a) Venne il Piccinino a portarli (0 Poggi™ ad Imola, e dopo varj piccioli fatti, nel dì 28. d’Agofto, fic-jom 20°' come Capitano accortiiìimo e maeftro di guerra, avendo con fai- Rer.'Italie. fi aflalti tirata di quà da un Ponte fra Imola e Cartel Bologne- Bonlncontr. fe parte dell’efercito Collegato de’Veneziani co’ Capitani ftef- To™ xxi. fi ; e fatto da’ fuoi occupare quel medefimo Ponte , non duròRer- Iulic' gran fatica a sbaragliar quello corpo. Dopo di che marciò di là dal Ponte, e feonfifle il rerto dell’Armata nemica. Segnalati^- {\>)Ammirau fima fu quefta vittoria, minutamente deferitta dall’ Ammirati ffbdt2P‘reni' (¿), perchè il campo de’Veneziani e Fiorentini era comporto (c) Cronica di fei mila cavalli, e tre mila fanti, e fecondo la Cronica di jgB^lWfn Bologna (c) fu creduto, che appena ne fcampaflero mille ca " Rer. Italie. valli, rertando gli altri prigionieri * e fra quelli ultimi fi conta-(d) cmica rono ( d ) lo fteflo Niccolò da Tolentino Generale de’ Fiorenti- ni, che morì poi, o fu fatto morire , Pietro Gian Paolo de gli Rtr. Italie; Or-