144 Annali e>’ Italia: tenne, perchè il Papa vedendo riforta la guerra fra il Duca di Milano dall’una parte, e i Veneziani e Fiorentini dall’altra, giudicò meglio di contentarli di quel che potè, e di far ceffare quel rumore. Adunque nel dì 24. d’Aprile fi pubblicò in Bologna la Pace Inabilita da quel Popolo col Papa, e fucceffivainen-te v’ entrarono i Commettarj del Papa a prenderne il poffeiTo e dominio. Erano irritati forte i Fiorentini contra di Filippo Maria Duca di Milano, perchè loro avea tolto di mano 1’ acquilto di Lucca, e perciò ai gran premura faceano in Venezia, perchè s’ aprif-fe un nuovo teatro di guerra. I Veneziani anch’ elfi al vedere il Duca sì inquieto e fempre armato, inclinavano a sfoderar di nuovo la fpada; e tanto più, perchè le efortazioni del Carmagnuola, e le conquirte fatte nelle precedenti due guerre faceano loro fpera-{£) Sanuto re di accrelcerle coll’imprenderne un’altra, (a) Mandò bensì il Tom Duca Ambafciatori a Venezia per giullificare il fin qui operato Rer."Italie, da lui, e per trattare d’ aggiuftamento ; ma vedendoli i faggi Veneziani menare a fpaffo con fole parole disgiunte da fat;*i, finale mente diedero all’ armi. Fors’anche il Duca non defiderava che quello: cotanto gli llava fui cuore la perdita di Brefcia e di Bergamo, e la fperanza, che la fortuna potette cangiar taccia per lui. Aveva egli al fuo fervigio Niccolò Piccinino, ardito e valo-rofo Capitano. Per opera ancora del fu Papa Martino V. s’era di nuovo acconcialo al fuo fervigio il Conte Francesco Sforma , <§£“(*) il quale avea attaporata la Iperanza a lui data delle noz-sfon. Ut. a.ze di Bianca Figliuola illegittima del Duca, in età allora non ancor’ tom, xxi. atta al matrimonio. La prima imprefa, che tentò il Conte Franar. Italie. cefco Carmagnuola , fu quella di Soncino . Gli fu prometta da quel Cartellano l’entrata in quella Terra, mercè di un grotto regalo di contanti; ma il trattato era doppio. Prefentatofi dunque colà il Carmagnuola nella mattina del dì 17. di Maggio con tre mila cavalli, e più di due mila fanti, in vece della Porta aperta di Soncino , trovò Francefco Sforza, ed altri Capitani Duchefchi colle loro fquadre, che gli fecero chi va là. Attaccoilì la mifchia , e fu un maravigliofo fatto d’armi, che durò fino alla notte colla totale feonfitta del Carmagnuola, il qual forfè con folo fette cavalli fi riduffe a Brefcia. Rertaronvi prigionieri circa mille e oin- (c) Sanino quecento cavalieri oltre alla fanteria. Il Sanuto ( c ) Veneziano ifi0'' & Ve~ fminuifee non poco quella vittoria. Comunque fia, e pollo ancc-jur. ìtaiir. ’ta, che grande fotte il danno patito in quella lagrimevol giornata da i