XVIII » tinenza . A lui fuccedette Alberto II. Duca d’ Auftria lafciato ere« » de: ma in termine di due anni morì con fofpetto di veleno, lafcian-» do gravida la Regina Ifabella, che partorì Ladislao, ricenofciuto »per loro Re da’Popoli dell’ Ungheria. Federigo III. prefe fubito » il governo dell’Auftria. Era egli figliuolo del Duca Erneito, e nel » giorno 2. di Febbraio dell’ anno fegu. 1440. fu eletto in Francfort » ìle de’ Romani. Dice di lui il noftro Annalifta, che fu Principe » piiffimo, manfueto, e amator della pace, benché biafimato al-» quanto da principio, per aver perfuafo alla Nazion Germanica la »neutralità nello Scisma, quando tutti i Monarchi, aderivano a Eu-» genio IV. e conchiude— il refto delle fue azioni lo laido alla Sto-» ria Germanica —. Mantiene in fatti la fua parola: perchè non tor-» na a parlarne, che l’anno 14<¡2. per diffonderli nelle lodi di Bor-» fo Marchefe d’ Elle creato Duca di Modena nel ritorno da Ro-» ma, ove a’dì 15. Marzo dopo lungo dibattimento avea ricevuta » da Niccolò V. con rariffimo efempio la Corona Longobardica nel-» la Bafilica Vaticana, e con elio lui la Regina Leonora figlia del »Re di Portogallo, ipofata lo ileffo giorno; e il dì 18. ebbero am-» bedue dal medefimo Papa la Corona Imperiale. Quindi narrato al » medefimo fine l’an. 1 468. il di lui fecondo viaggio a Roma, fcende » al i486, in cui fece crear Re de’ Romani il figliuolo, indi al 1493. » nel quale dice, che - dopo avere l’Imperadore Federigo III. per » più di 40. anni polfeduta l’Imperiai Corona, fenza eh’ egli giovaf-» fe, o nocelle all’ Italia , avendo unicamente attefo a guerreggiare in » Ungheria, Boemia, ed altri luoghi oltramontani, diiTe l’ultimo » addio alla vita preiente nel dì 19. venendo il dì 20. d’ Agofto in *» età di 80. anni, cofa a que’ tempi rara fra’ Principi. » Abbiam noi alcuna cola, che ci fa alquanto allontanare dal Sig. » Muratori, in ordine al Ducato di Milano l’an. 1460., in cui fu » conchiufo, come è detto, ciò che fi potè da Pio II. nel congreffo » di Mantova per la facra lega."Cola prometteiTe ( egli dice ) Fran-» cefco Duca di Milano non apparifee--; e argomenta, che i molti »colloqui C°1 PaPa follerò per aiutare il Re Ferdinando. Ma noi, » che vedemmo Federigo alieno dal riconofcere il Duca di Milano, » fino a prenderla Corona Longobardica in Roma.; non faremmo » mai così gran torto al fommo e vero zelo di Pio II. con femplice »congettura. Perchè non piuttollo attribuire i fegreti colloqui tra^ » Duca, e‘l Pontefice fopra l’inveftitura del Ducato, dalla quale era »alieno l’Imperadore? Tali certamente erano fiate le pratiche col » di lui Anteceflore, e ne abbiam fìcuro rifeontro preilo il Rinaldi » ( 14^3. n. 6. ) nella lettera al Card. S. Angelo Legato, in cui lo fol- lecita