Anno MCCCCXLVI. eli Luigi del Verme, lo Ipedì fui principio di Maggio contro Cremona, di cui Orlando Pallavicino gli avea fatto fperar 1’ acquiilo per una fegreta cloaca. Impiegò queila gente alquanto tempo in prendere Soncino ed altre Terre del Cremonefe : nel qual mentre i Veneziani, veduta rotta la pace dai non mai quieto Duca, ebbero tempo di potere fpignere qualche foccor-fo d’armati in Cremona. Arrivato colà il Piccinino, vi trovò più di quel che credeva gente difpofla alla difefa -, laonde fi accampò intorno ad eiTa Città , fperando di coilrignerla colla fame alla refa. In queflo tempo i Veneziani, giacché con un Ambai'ciata non aveano potuto rimuovere il Duca da quello difegno, ordinarono a Michele Attendolo da Cotignola lor Generale di mettere iniieme tutta l’Armata, e di marciar contro a i Duchefchi. Aveva in oltre fpedito il Duca per voglia di togliere -anche Pontremoli al Conte fuo Genero, Luigi da San Severino, e Pietro Maria Rojfi -, ma altro non poterono far quefli, che mettere a facco il Paefe , perchè i Fiorentini coll’inviare per tempo a quella Terra un rinforzo di milizie , la falvarono. Ridotto a tali termini flava intanto il Conte Francefco nel territorio d’Urbino, quando avvenne novità, che il fece refpirar non poco. Guglielmo fratello di Giovanni Marchefe di Monferrato dimorava in Caflelfranco del Bolognefe con Alberto Pio da Carpi, e con una brigata di quattrocento cavalli, e di cento fanti in fervigio del Duca di Milano (a) . Perchè pattavano fra lui e Carlo Gonzaga de (a.) Cronica disguili a motivo di precedenza, fi lafciò egli guadagnare dalle proferte di più lucrofa condotta, che gli fecero i Veneziani e Bolo- rIT Itali:. gnefì, e fe l’intefe con Taddeo Marchefe, e con Ttber-to Brando- Simonie, ¿ino Capitani de’primi. Perciò nella notte del dì cinque di Lu- ^on’iTt^ glio , diede la tenuta di Caflelfranco ai Bolognefi, ed unitocon Tom. 2t. eflì e co’Veneziani, nel dì feguente cavalcò a S. Giovanni in R