Anno MCCCCXLVII. 1ì}
a quella volta. E intanto Michele Avendola lor Generale coll’e-lèrcito fuo dava il guaito al territorio di Milano, prendendo anche varie Caitella , per veder pure di diitorre lo Sforza da quell’ affedio . Ma queiti dopo effere flato circa fei fettimane lotto Piacenza, ed aver fatto co’fuoi groilx Cannoni una larga breccia nelle mura, e fatto cader due Torri, determinò di dare un generale affatto alla Città ; e tanto più perchè udiva, che s’ era già po-fta in cammino 1’Armata navale de’Veneziani per venire a flur-barlo . Scrive il Simonetta (<s), c^e il giorno di sì fiera azione (&)simonc‘ta fu ad fextumdecimum Kalendas Decembris, cioè nel dì 16. di No- Vu.Francifci vembre. Così pure ha la Cronica Piacentina del Rivalta (¿). jom. J* Criitoforo da Soldo dice nel dì 15. di Novembre ( c ), ma foggiugnen- haiu. do, che fu in Giovedì, fi vede, che quel numero è feorretto, e ^2■ ffifclnt. vuol dire anch’egli nel dì 16. che cadde in Giovedì* Fieriffimo Tom,, xx. fu queiraffalto, crudeliflìma la battaglia, e durò molte ore, avendo anche i Galeoni del Conte dalla parte del Po, che era al- /asluo lora grofìiffimo, fatta gran guerra alla Città. Finalmente verfo Iji.Brefian* le ore venti il vittoriofo efercito del Conte Francefco entrò nella mifera, anzi fopra ogni credere infelici Alma Città; imperocché fu lafciata in preda a’foldati, e dato il facco a tutte le Cafè e Chiefe ; non vi fu falvo l’onore delle Vergini e delle Matrone : di modo che non parvero Crifliani, ma Turchi coloro, che tante iniquità commifero, colla defolazione di quella nobil Città .
E durò quella barbarie , fe crediamo al Ripalta, molto tempo, fenza che il Conte vi metteiTe freno per quell’ empia Maffima di tener contente le Soldatefche, e di animarle ad altri limili fatti d’armi. Dieci mila Cittadini rimafero prigionieri, e convenne rifeattarfì a chiunque fu creduto capace di pagare. Il Simonetta , parziale del Conte , confeffa, è vero, le immenfe iniquità in tal’occafìone commeiTe ; ma aggiugne.avere il Conte Francefco inviate perfone a falvare i Monifteri delle facre Vergini, ed aver comandato fotto pena della vita la reilituzion delle Donne, e fatto impiccare chi non ubbidì. E veramente Antonio Ripalta, che fi trovò in mezzo a quell’orrida Tragedia, e reilò prigione, nè pur egli parla de’Monifteri. Perciò refto io dubbiofo , (d) Cronica fe s’abbia a preftar fede a Criitoforo da Soldo, allorché fcrive , che le Monache tutte furono Vergognate, {tracciate, e malme- Itaììc' nate. Con effo Scrittore Brefciano nondimeno s’accordano l’A u- (e) Cronica tore della Cronica di Bologna ( d), e lo Storico di Rimini (e) . j0R‘m^y Si rifugiarono nella Cittadella Gherardo Dandolo Provveditor Ve- ^r.h,iìc
                                                          neto,