334 annali d* Italia. cizia fi convertì in piena amicizia. Contribuì ancora non poco a far, che Ferdinando cangiaiTe MaiTima, l’eifere arrivato in Tofcana il Duca di Lorena , cioè il pretendente del Regno di Napoli : Fu pertanto fpedito ordine alle milizie Napoletane di non più molellare i Fiorentini $ e Pace, anzi Lega feguì fra’ il Re ed effi, fottofcritta nel dì <5. di Marzo. S’alterò forte il Pontefice Sifìo' all’udire quella concordia, intavolata ed . anche conchiu-fa fenza participazione fua, o almeno fenza fuo cortfentimento. Tuttavia conofcendo egli di non poter folo continuare la guerra, e tanto più, perchè immenfo efercito di Turchi affediava e combatteva alla difperata la Città di Rodi, poiTeduta allora da i Cavalieri, oggidì appellati di Malta: per neceiìxtà tacque, e fi diede ad ordir altre tele. Intanto il turbolento animo del Conte Giro/ano Riario fuo Nipote, e Signor d’Imola, dalla Tofcana, cui non potea più offendere per cagion di quella Pace , porrò dipoi la guerra in Romagna, dove iomma anfietà avea di fabbri-carfi un buon nido ,. finché vivea il Papa, che fecondava tutte le voglie di lui. Cominciò dunque ad infettare Cofian^o Sforma Signor (li Pefaro, flato finora colle fue genti al fervigio de’’Fiorentini. Si foflenne lo Sforza coll’appoggio del Re Ferdinando. 'Avvenne in. quelli tempi, che morì Pino de gli Ordelaffi Signore ^pldJacobus di Forlì e benemerito eli quella Città, (a) fenza lafciar dopo A'rgom!* di sè prole legittima. Dichiarò egli SuccefTore in quel dominio in Hiflor. Sinibaldo fuo' Figliuolo fpurio di poca età fotto la tutela della Moglie. Ma Anton- Maria, e Francesco Maria de gli Ordelaffi, Figliuoli legittimi d’un Fratello d’efTo Pino, aiutati da Galeotto de Manfredi Signor di Faenza loro Zio, e protetti dal Re Ferdinando, mofiero guerra a Sinibaldo e alla Tutrice. TrafTe a quello rumore il Conte Girolamo coll’ armi Pontifizie -, e tra perchè i guai, de’quali parlerò fra poco, obbligarono il Re fud-detto a cercar aiuti dal Papa, e a dimettere la protezion de gli (b) D'iar. Ordelaffi (¿);-e perchè il Conte Girolamo afTiflito da Federi-Tom.xxn. S° Duca d^Ui^ino ebbe T entrata in Forlì, e con gran* danaro Her, Italie, ottenne anche la Rocca dalla Vedova di Pjno : di quella Città effo Conte divenne padrone, e ne riportò [fenza molta fatica i’ Inveilitura dal Pontefice Zio.Cpsì venne a perderne il dominio la nobil Cafa de gli Ordelaffi, che avea in addietro per circa cento cinquanta anni fioreggiato in quella Città. Antonio Maria pafsò poi a Venezia, ed ebbe provvifione da quella Repub-» blica.