SCULTURA Girolamo Zanetli fu il primo che facesse argomento di appositi sludi le vicende antiche della scultura veneziana, nel suo libro : Delle origini ili alcune arti presso ai Veneziani, breve di mole, ma importante. Poi a lungo ne parlò il Cicognara nella Storia della scultura; nella quale, se si trovano alcuni principii ai quali ora non si potrebbe soscrivere, se si nolano alcune inesattezze, pur nulladi-meno deve considerarsi come opera eh’ è fruito di un nobilissimo ingegno, e come il fondamento di ogni istoria di questo ramo dell’arte. Altre notizie qua e colà si trovano in parecchi slorici e cronisti. Che da Aquileja, da Aitino, dalle città vicine si togliessero materiali per crescere lo splendore, e servire ai bisogni della consociazione e poi della ciltà, non si può dubitare. Ma siccome non si può dubitare che squallide e deserte fossero le lagune al tempo romano, e v’ aveano nobili edifizi, così la mente pende incerta nel sradicare, se "li avanzi di scultura romana che vediamo in Venezia cj 7 cJ appartenessero propriamente alle lagune, o fossero qui recati dalle città vicine. Se 1’ architettura si volse al bisantino, e opera di architetti bisantini sono San Marco, Santa Fosca di Torcello, non possono non credersi opere bisantine, o foggiate alla bisantina, alcune sculture che sono sparse nella città. Notabili sono le quattro colonne della confessione in San Marco tutte istoriate ad alto rilievo con