Anno MCCCCXXXI. i47 no ribello di Genova e padrone di alcune Cartella nel Genovefa-to, il quale nel Mefe di Settembre infettò non poco la Riviera Occidentale de’ Genovefi. Spedito dal Duca a quella volta Niccolò Piccinino nell’ Ottobre, ebbe la maniera di fconfiggerlo, e farlo prigione nel dì 9. di quel Mefe. Dopo di che, per attefta-to di Giovanni Stella e del Sanuto, egli rivolfe Y armi contra del Monferrato, e durante il verno riduffe quafi in camicia quel Marchefe (a) con torgli la maggior parte delle di lui Terre , U)p^S‘us annoverate da Benvenuto da S. Giorgio (¿). Non gli re ila va più le non Cafale di Sant’ E vailo con pochi altri Luoghi, quan- far. halle. do Amedeo Duca di Savoia, Parente fuo e del Duca di Milano, s’interpofe per aggiuilamento. Reftò conchiufo, che il Marche-/^,-. ¿ei° fe depofitafle quelle poche Terre, che recavano in mano fu a, Mirrato in quelle di Amedeo Duca di Savoia: il che fu efeguito. Egli \3uiìu poi pieno d’ inutili pentimenti incognitamente per gli Svizzeri lì portò a Venezia ad implorar 1’ aiuto di quel Senato, e a vivere alle fpefe de’Veneziani. 11 Simonetta (c)e il Corio (d) (c) simonet. fuo Copiatore, e quel che è più il Biglia, attribuirono l’im-prefa del Monferrato al Conte Francejco Sforma. Potrebbe efle- Tom. xxi. re, che aneli’ egli intervenire a quella fella; s’ egli poi foiTe, Rcr. Italie. o il Piccinino, come pretende il Poggio e Giovanni Stella, Au-¿^Uano'* tore aneli’ elio contemporaneo, il principal mobile di quell’ im-prela, noi faprei dire. Aggiungono bensì tali Autori, avere le iòldatefche del Duca in tal congiuntura commeiTe tali enormità, sfoghi, incendj , e crudeltà contra de’ Monferrini, che il raccontarle farebbe orrore . Era ne gli anni addietro flato occupato Sigismondo Re de Romani, d’ Ungheria, e Boemia nelle terribili guerre de gli oilinati eretici Uffiti, che fconvolfero lungamente la Boemia, e coilarono fangue fenza fine, (e) In queil’ Anno, giacché era-(c) sanato no in qualche calma i fuoi affari della Germania, determinò^- pcnel-di venire in Italia per prendere le Corone. Arrivò, non so di- /¿¡¡c. re, fe nell’ Ottobre, o pure nel Novembre, a Milano con fe-guito di poca gente, accolto con gran folennità da quel popolo, e lautamente fpefato dal Duca. Curiofa co fa fu il vedere, che effo Duca Filippo Maria, il quale foggiornava'"allora a Bia-graffo per cagion della Pelle , quantunque praticafle tutte le maggiori finezze a quello gran Principe Sovrano fuo, pure non fi lafciò mai vedere a Milano, finché vi dimorò Sigismondo , non so fe per diffidenza, o per qualch’ altro motivo. Certo è, K 1 che