Anno MCCCCXIX. 9* gio perla Romagna, e nel dì 18. del fuddetto Mele di Febbraio entrò con gran pompa in Forlì (a), da dove poi lì tras-(a) Chroniffi ferì a Firenze. Nel di 26. d’effo Mele fece egli la lua entrata ftoro^le"~. in quella Città. La magnificenza fu grande, luntuofi i regali , Rer. °ùa\ic. tenendoli ben caro i Fiorentini, dopo tante rotture colla fanta Sede di avere in lor cafa un Papa, e Papa, che parea rifoluto di far quivi una lunga pofata. E certamente non tardarono a provare i buoni influffi di quello gran Pianeta ; perciocché nel dì 2. di Maggio ( b ) il Papa onorò della Dignità Archiepifco- W 'j™mf pale la Chiela di Firenze. Era fuggito dalle carceri di Germa- ^¡^{.1. ,s> nia Baldaffare Colfa , già Papa Giovanni XXIII. Gli facea la caccia Papa Martino , credendo egli non mai ben ficuro il fuo Pontificato, finché quell’uomo fi trovava in libertà, e in filato di far nuovi imbrogli (c). Scrivono altri, che per le racco- (c) Léonard. mandazioni di Papa Martino, e col danaro d’alcuni Mercatanti j^'xìx Fiorentini egli fu liberato. Ora il Colla o per configlio di lag- Rer. Italie. ' già politica, o per ifpirazione di Dio, o pure per concerto già Vita Ma^ fatto, prefe la rifoluzione di umiliarli al legittimo Pontefice, e dimetter fine per conto fuo a i guai della Chiefa. Ottenne Rer, Italie. per mezzo de’Fiorentini amici fuoi lalvocondotto, e nel dì 13. di Maggio venuto a Firenze fi gittò a’ piedi di Martino , rico-nofcendolo per vero ed unico Papa, e rinunziando liberamente ad ogni fua pretenfione fui Papato . Quello atto , di cui mirabilmente fi rallegrò il Pontefice, fervi alni di motivo per crear di nuovo Cardinale, e primo tra’Cardinali effo Coffa . Ma non terminò 1’ Anno, che anche venne meno la vita di quello per-iònaggio , famofo per la varietà della fua induilria e fortuna, effendo egli morto nel di 22. di Dicembre. Nè fuifille, per attediato dell’Ammirati, ( d ) che Giovanni de Medici, padre di (d) Ammì-Cofimo il Magnifico , fi arricchiffe co i di lui tefori, perchè il p‘‘en^j fuo Tellamento chiaramente pruova, elfer egli morto più tofto povero che ricco . Ebbe in quell’Anno (e) efecuzione l’accor-(e) Bonìn-do e la Lega, già conchiufa fra effo Papa Martino, e Giovan-c°nt- ^£*1* na Seconda Regina di Napoli . Promife la Regina a i Miniilri itaiic] Pontifici diconfegnare al Papa Callello Sant’Angelo, Oilia, e 1’ Giornali altre Fortezze di Roma, Città in cui regnavano tuttavia mol- j^oUte'gd,. te aifcordie fra i Savelli e gli Orlini. E nell’ accordo fuddetto non dimenticò già il Papa l’efaltazione della propria Cafa, fecondo l’ufo de’fuoi tempi. Avendo egli fpedito a Napoli Gior■» demo Colonna fuo Fratello, ed Antonio iuo Nipote, fi vide la Re-