Anno MCCCCXXVII. Martino, molto meno a Niccolò Marchefe et EJìe Signor di Ferrara , che il Duca di Milano precipitale ; e però amendue fi Saldarono per trattar di pace. Scelta fu per luogo del Congreflb la Città di Ferrara, dove giunto il piiffimo Cardinale di Santa Croce Niccolò de gli Albergati , Legato fpedito dal Papa, e gli Am-bafciatori di tutte le Potenze intereifate in quefta guerra , fi cominciò a trattare , e fi trattò per tutto il verno di Pace. Nel Me-fe di Settembre dell’ Anno prefente fecondo gli Annali di Forlì (a) , o pure nel dì 4. d’ Ottobre , fecondo la Cronica di Ri- ( ) Annali* mini (b) , giunfe al fine di fua vita Pandolfo Malatefla Signore F^n“n' di Rimini, perfonaggio rinomato per le fue imprefe guerriere , ner,' faiu. e per eifere fiato padrone di Erefcia e Bergamo , per quanto ab-(b) Cranica biam veduto di (òpra. Non lafciò figliuoli legittimi dopo di sè . Fecero guerra in queft’Anno i Fiorentini al Duca di Milano an- Rer Italie. che nel Genovefato per mezzo di Tommafo da Campo fregofo Signore di Sarzana, e dianzi Doge di Genova, (c) Nel Mefe d’ Agofto conduife quefti la fua gente e i Fuorufciti fin fotto le mu- Genlenf^ ra di Genova; ma non andò molto, che fu ributtato da’Cittadi- Tom. if. ni colla perdita delle fcale, e prigionia di molti. Nel dì 14. di Rtr'llaie' Dicembre vi tornò egli con altro sforzo di gente; ma nel dì 28. ufeito il Popolo di Genova , rimafero prigioniere quafi tutte le di lui fchiere , ed egli durò fatica a ritirarfi in falvo. Anno di Cristo mccccxxvih. Indizione vf. di Martino V. Papa 11. di Sigismondo Re de’ Romani \ 7. NOn so, fe nel principio di queft’Anno, come pare che il Simonetta abbia creduto ( d ), o pure fui fine del prece- £?.) fmo^fh ■dente , foffe inviato il Conte Francesco Sforma da Filippo Maria. L Duca di Milano, alla volta di Genova con alcune fchiere d’uomi- Tom. xxi. ni d’armi per li bifogni di quella Città, infeftata da Tommafo Rcr‘ iukH' da Campojregojo, e da gli altri fuorufciti. Appena ebbe egli paf-fato il giogo dell’ A pennino , che fi trovò in certi fiti ftretti alfa* lito da i contadini di quel paefe; fors’anche v’era con loro qualche gente d’effi fuorufciti. Fioccavano i verettoni in maniera , che molti de’fuoi vi furono morti o feriti, ed egli coftretto a retrocedere , finché arrivato al Cartello di Ronco , ed accolto da Eliana Spinola , potè falvarfi. Si fervirono di quefta fua disgra-Tomo IX. I 3 zia