Anno MCCCCXXXII. 151 per veder tolto a sè un sì pericolofo nemico, e a’Veneziani un Capitano sì prode . Fu poicia eletto Generale dell’efercito loro Gian-Francefco da Gonzaga Signore di Mantova, il quale nell’ Anno prefente collo sborfo di dodici mila Fiorini d’oro confeguì dal Re de’Romani il titolo di Marchefe di Mantova. Giunto quefto nuovo Generale all’efercito della Repubblica, vi trovò Cavalli nove mila e fecento, Fanti ottomila, Baleftrieri ottocento , Cernide fei mila, ed infiniti Partigiani ; ma niuna rilevante imprefa fece egli in tutto queft’ Anno, fuorché la prefa di Soncino, e d’alcune picciole Terre . Nè dal canto del Duca di Milano s’udì veruna bravura, eccettochè una vittoria riportata da Niccolò Piccinino in Valtellina , Provincia fpettante in addietro ad eifo Duca , ed occupata allora dall’armi Venete . V’era Giorgio Comaro Provveditore della Repubblica con grofl'o corpo di gente. Colà portatoli il Piccinino attaccò la mifchia, ma fu coftretto a ritirarfi (a). Vi tornò con intelligenza de’ Ghibellini, tygrS™Uy ed affa liti i Veneti, li fconfiffe con tal fortuna, che pochi ne Je"ró. A. fcamparono, e vi reftarono prefi lo fteffo Comaro Provvedito- Italie: re, Taddeo Marchefe d’Efte, Taliano Furiano, Cefare da Maninengo, e molti altri Condottieri d’armi. Il rumore di tal vittoria andò crefcendo per via di sì fatta maniera , che l’Autore della Cronica di Ferrara (£ ) ebbe a fcrivere, aver in eiTa jPpfrZ”“* i Veneziani perduto tra morti e prigioni circa nove mila perfo- To. xxir. ne. Anche l’Ammirati (c) fa afcendere il danno loro a tre mila ltal‘C-cavalli e quattro mila fanti. Fu anche guerra in Val Camonica la quale , fecondo il Sanuto , venne in potere de’Veneziani, feri- 20. vendo all’incontro l’Autore de gli Annali di Forlì (d), che vi Tu-rono preiì e morti dalle, genti del Duca di Milano moltiifimi de’ Tom. 22 nemici. Se crediamo al medefuno Sanuto , Gian-Giacomo Mar- Rer• chefe di Monferrato, già fpogliato de’fuoi Stati dal Duca, fu in queft’ Anno rimeffo in fua grazia colla reftituzione di quanto avea perduto. All’interpoiìzione di Sigismondo Re de’Romani venne attribuita quefta concordia . Ma ciò non fuififte , & è da vedere . il Guichenon ( e ) , che moftta tal reftituzione effettuata folamen- Ujehint’a te in vigor della Pace, di cui parleremo all’Anno feguente , e Maìfon. de con varie di&cultà ancora in contrario nell’efecuzione della me- deiima . (f} Johann' Ebbero non poche moleftie nell’Anno prefente i Genoveiì %fnaufn,inaL (/) da una poderofa Flotta di Galee fpedite da Venezia contra Tom!%. di loro, che andarono feorrendo per quelle Riviere, e mettendo Rer. Italie. K 4 i Luo-