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Annali d’ Italia;
        cona iuronprele da elfo Re; e Berardo Varano, Signore di Camerino, ¿ollegatofi con lui, e ribellatoli al Papa, s’impoflefsò anch’egli di varj Luoghi. Dopo la perdita di Pifa era venuto a Milano Gabriello Maria Visconte, e raccomandatoli al Duca Giovanni Maria fuo Fratello, fu creato iiio Conigliere, e crebbe molto in autorità. Si prevalfero della di lui lontananza i Geno-(a) Georgius veli (a), e Bucicaldo lor Governatore, per impadronirli di Sar-Gel^/”^*zana’ Città rimafta in potere d’eiTo Gabriello. Il danaro fece Tem- xv il. tutto, e i Governatori di quelle Fortezze l’un dietro all’altro Rtr. Italie. ne[ Mefe d’Agollo, ricevuto il contante, le confegnarono a i Ge-. novefi, i quali ne prefero il poileffo a nome proprio e del Re ih Milano, ' ^ Francia. Durava la confusone, anzi più che mai crefceva in Milano perle oppoile fazioni de’Guelfi e Ghibellini (¿), mancando maniere al giovinetto Duca di calmare i loro tumulti. Lo ileiTo Cartello fortiifimo di Porta Zobia a lui non ubbidiva. Moftravano tutti m apparenza qualche rifpetto a lui, e che i loro follerò movimenti privati per atterrar cadauno la parte contraria. Intanto Facino Cane gran guerriero di quefti tempi,
(c)	Reduf. che per atteftato di Andrea Reduiio ( c ) fi potea appellare un Chromc. ajrro Alefifandro, venne a Milano in foccorfo de’ Ghibellini con
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Rer.'Italie, ifchiere numerofe d’armati. Allora fu, (d) che veggendofi a malori) Biilìtts^ partito i Guelfi, ricorfero per aiuto a Jacopo del Verme ; e que-3jtat. con ingorde promeiTe traile colà Ottobuon de' Ter^i con altre brigate di combattenti. Trovandoli Ottobuono in vicinanza di Binafco, Terra occupata da-Facino, e da Gabriello Maria Viste) Deiayt. conte, (e) nel dì 21. di Febbraio fi mofle in ordinanza di TorTl's battaglia per affalire il nemico Facino; e per accidente anche Rer. Italie. Facino era in armi co i fuoi per fare lo Hello. Incontratili dunque gli eferciti, ne fegui un crudel fatto d’armi con iftrage e prigionia di moltifiimi. La notte fola cefsar fece il combattimento. Era toccata la peggio ad Ottobuono, ed irritato per quello, dopo aver ricevuto un rinforzo da Jacopo del Verme, andò con gran furore, non so fe in quella, o pure in altra notte, ad afìalir di nuovo il campo di Facino fui primo forino. Non fi ¿ìfpetrava Facino quella feortefe vifita ; e però furono ben toilo meiTe in rotta le fue genti. Vi reftarono prigionieri circa mille uomini d’armi; Facino fi ricoverò in Binafco; Mar-guardo dalla Rocca, valorofo Condottier d’armi, fatto prigione, ed interrogato da Ottobuono, ove foiTe Facino, rifpofe di non faperlo, e quand’anche lo fapeffe, che non 1’avrebbe rivelato .