z Annali d’ Italia; Leonardo da Vinci, Pietro Purugino , Michel’Angelo Buonaroti, Tiziano, Andrea del Sarto, Antonio Allegri detto il Correggio, Rafaello d’ Urbino &c. Per conto della Milizia abbiam veduto , che nel precedente Secolo gl’ Italiani coftituirono il nerbo maggiore delle lor forze ed Armate nella cavalleria ftraniera. Calavano allora a truppe i Tedefchi ed altri Oltramontani, chiamati, o fpontanei in Italia, ben iìcuri di trovar foldo o da i Principi, o dalle Città libere. Ma s’è anche veduto, quanto grande fof-fe F avarizia loro, quanto poca la fede; e il maggiore di tutti i mali fu 1’ aver ellx introdotte le maledette Compagnie di masnadieri, che sì lungamente affliffero le noilre contrade. Conobbero in fine gl’italiani d’avere anch’ eflì mani, coraggio, ed armi* e lafciati andar gli ftranieri, divennero agguerriti, ed ebbero Capitani e Generali di rara maeitria e valore nel meitiere dell’armi. Spezialmente in quelli tempi fioriva Alberico Conte, di Barbìano , dianzi gran Conteilabile del Regno di Napoli, della cui fcuola tifarono altri inlìgni Capitani. Così abbiam veduto Jacopo del Verme, Biordo, e Broglia, e Carlo Malatefta, che morì di pelle nel precedente Anno in Empoli. E qui conviene far menzione di Sfor-(i) Corio i- za de gli A'ttendoli, nato in Cotignola della Romagna (a) nell’ /¡or. di Mi- Anno i 3<59. a dì 10. di Giugno. 11 Bonincontro (b), il Padre Bo- (b) Bonin- noli (c) , ed altri non pochi fcrivono, eiTere ilata Nobile la Cafa co'ttr.Annai.àe gli Attendoli, onde egli ufcì. Ma può reilar del fofpetto, che TRcr fuiiò. & gli attribuiffe quella Nobiltà, dappoiché egli fu col fuo valore (c) Jìonoii falito in alto, e tanto più dappoiché Francefco fuo Figliuolo, an-J/ijr. di Lu.che più inlìgne nell’armi del Padre, giunfe a conquillare il Ducato di Milano. Antica tradizion certo fu, che egli zappando la terra , ed invitato da alcuni al meiliere dell’ armi, gittaife la zappa fopra una quercia, per prenderne augurio ; fe calava, di fegui-tar nel fuo efercizio ; e fe reilava nell’ albero , di abbracciar la milizia. Non cadde la zappa, ed egli marciò alla guerra, dove per le fue violenze gli fu pollo il fopranome di Sforza ; e già in quelli tempi avea cominciato ad acquillarlì il nome di valente guerriero, e comandava ad una fquadra d’ armati. Per teilimo-nianza del Giovio i fuoi poileri Sforzi Duchi di Milano non cre-deano falla tal tradizione ; e da qui a non molto noi vedremo ef-fo Sforza nominato da i Romani Villano da Cotignola. In quello medeiìmo Anno trovandoli eflo Sforza al fervigio de’ Fiorentini con cento cinquanta uomini d’armi in San Miniato, Lucia Treza-nia, tenuta da lui per Moglie di cofcienza, ma poi ripudiata, partorì