3» Annali d* Italia. ma di lurtb con pompa di numerofa fervitù e di cavalli. Ingrato ancora verfo /nnoctnjo Vlt. fuo predecefibre, che 1’ avea tanto efaltato , cacciò di Corte la di lui famiglia e il Nipote. Privo delia Marca d’Ancona Lodovico de’ Meglio rati altro di lui Nipote, il quale con raccomandarli alla protezione del Re Ladislao , occupò Afcoli e Fermo. Tolfe ancora la Camerlengheria ad un altro Nipote d’effo Innocenzo, e la conferì ad Antonio fuo Nipote. Bene è, che il Lettore fappia tutte quelle particolarità, acciocché vedendo poi deporto querto Papa da i Cardinali zelanti, comprenda, che fu abballato uno, il quale in apparenza era uomo Santo , ma fenza che i fatti corrifpondeiléro a sì vantaggio-fo concetto. Non piacque ad erto Re Ladislao la convenzion fatta da Gregorio XII. di partare a Savona , per trattare coll’ Antipapa , perchè temeva , che i Franzeiì carpirtero in quel congreilo qualche capitolo in favore della Cafa d' Angiò pregiudiziale a’ fuoi diritti. Ora per fargli paura, ed imbrogliar le carte, fece che nel dì (a) Antonini' di Giugno (a) i Colonnefi ed altri Nobili Romani entraiiero "t^'xxiv Per un Pezzo muro rotto nella Città di Roma . Diedero all’ ter. italici armi ì Romani i il Papa lì ritirò in Cartello Sant’Angelo. Nel dì feguente Paolo Orfino, che era al foldo del medeiìmo Papa , andò ad attaccar battaglia co i nemici, li mife in rotta, e fece prigioni, Giovanni, Niccolò , e Corradino Colonnefi, Antonio Savello , Jacopo Orfino, ed altri Baroni Romani, ad alcuni de’qua- li tagliata Ri la tefta, ad altri rertituita per danari la libertà. Credettero alcuni, che quello badalucco forte feguito di concerto (b) Léonard, fra il Papa e Ladislao; ma Leonardo Aretino (¿), che lì trovava Tom^x/x m ^oma’ attribuifce la trama a i foli parenti del Papa, lenza r™. Italie', che egli ne avertè contezza . Vennero poi gli Ambafciatori del Re di Francia nel Mele di Luglio a follecitar Gregorio pel divi-fato congrefi’o, giacché Antonio Corrario fuo Nipote avea largamente fpacciata a Parigi la prontezza di fuo Zio alla ceflìone -, ma Gregorio cominciò a mettere in campo delle difficultà, e a produr diffidenze di Savona, proponendo altri Luoghi. E perciocché Paolo Orlino l’inquietava non poco pel foldo non pagato della fua condotta, afeendente a feflanta mila Fiorini d’oro, nel dì 9. d’Agorto co’fiioi Cardinali fe n’ andò a Viterbo, e di là nel Settembre pafsò a Siena, ove fermò la fua relìdenza. Colà furono a trovarlo di nuovo gli Ambafciatori dell’ Antipapa e del Re di Francia, a’quali rifpofe ad aperta ciera di non voler Savona* Fu