Anno MCCCC1X. 5 j con Teodoro Marchefe di Monferrato, perfuafero loro di levare a Bucicaldo la Città di Genova, e perciò fui fine d’A-goflo mof-fero le lor genti a quella volta. L’avvicinamento di quelle armi diede impulfo a i Cittadini di Genova tanto Guelfi che Ghibellini nel dì 3. di Settembre di levarfi a rumore contra del Luogotenente di Bucicaldo, che reflò uccifo nel volerfi ritirar nel Caflelletto. Molti parimente de’Franzefi rimafero vittima del furor popolare. Levoili dunque Genova dalla Signoria del Re di Francia , e Facino Cane, contento d’efferfi vendicato di Bucicaldo fuo nemico, e di un regalo di trenta mila Genovine , fe ne tornò in Lombardia per ailiflere a’proprj mtereffi, ed occupò nel ritorno Novi, che era d’effi Genovefi. Ma per conto del Marchefe di Monferrato in ricompenfa del fervigio preflato, fu egli eletto Capitano di Genova con gli emolumenti foliti a darfi una volta a i Dogi. Il Caflelletto coli’altre Fortezze a forza d’ armi venne poi tolto a’Franzefi, laonde Genova reflò in pace, e in fomma allegria. Quello fu il guadagno fatto da Bucicaldo; egli non folamente perdè Genova, ma anche il governo di Milano . Perciocché quantunque all’ avvifo della folievazion di Genova correffe con alcune migliaia di cavalli e fanti fino a Gavi, pure conofcendo l’impoifibilità di ritornare nella perduta Città, fi ritirò in Piemonte, giacché temeva di fua vita, fe compariva in Milano. Tentò pofcia di torre Novi a Facino, ma ne rimafe fconfitto, di modo che fvergognato fi ridufTe in Francia a raccontar le fue tante prodezze. Fece ancora grande flrepit-Q in queft’ Anno il fine di Ottobuono Je Ter?ti, Tiranno di Parma, e Reggio, (a) Andava (a) Ddayto continuando contra di lui la guerra Niccolò Ejlerfe , Marchefe di cJ'J0n-J 's-Ferrara, collegato col Cardinal Coffa, e co i Malatejli11 fuo ^ ^ ^ infaticabile e valorofo Generale Sforma da Cotignuoìa con una irruzione dietro all’altra fui Reggiano e Parmigiano teneva il nemico affai riftretto. Il perchè Ottobuono moffe parola di pace. Si convenne, che prefTo a Rubiera feguifìe un abboccamento fra lui e il Marchefe d’Eile. In fatti fi portò eiì'o Ottobuono con cavalli novanta a quel congreffo. Vi giunfe ancora il Marchefe Niccolò con cento cavalli, feco avendo il fuddetto Sforza, ed Uguccion de’Contrarj fuo Favorito. Dopo i compii- Corìo }f} menti e gli abbracciamenti, fattoli avanti Sforza con uno iloc-.fi Milano co pafsò da banda a banda Ottobuono. Altri fcrivono (¿), che fu Bonintor.tr. Michele Attendolo parente dello Sforza, che fece il colpo in iffiiiu.' Tomo IX. D 3 ven-