Anno M C C C C V I I. Fu propello d’andare a Lucca, o a Pietra Santa, e fi convenne, che Papa Gregorio lì trasferirebbe all’ultimo d’e/ìi Luoghi, e Benedetto Antipapa a Porto Venere; ma li confuinarono più meli in pretenlìoni, perchè Gregorio voleva prima in Tua mano tutte le Fortezze di Lucca : al che Paolo Guinigi Signore di quella Città non lì fapeva accomodare. Nè ballarono i fuddetti Ambafcia-tori, co’quali s’unirono anche quelli di Venezia, per muovere Gregorio a partirli di Siena* Intanto pailarono i termini già accordati pel congrelTo di Savona, (ci) dove s’ era portato 1’ alluto (0 Antipapa circa il principio d’Ottobre, {parlando forte dell’ Avver- 'xxi!' fario, quantunque nè pur egli fi fendile voglia alcuna di rinun-Rcr. Italie. ziare il Papato, menando a mano chi forlè gli credea. Certo nel cuore di tutti e due più potea l’Ambizione, che la Religione. Lafcioiìì ben’intendere Papa Gregorio ilando in Siena, che a-vrebbe rinunziato (¿), purché follerò a lui riiervati i Vefcova-ti di Modone e Corone, e l’Arcivefcovato di Jorch in Inghilter-c*p. 23. ra creduto allora vacante , benché tal non folle , con altre rendite, o purché a’fuoi Nipoti fo fiero concedute in Vicariato le Città di Faenza, Forlì, Orvieto, Corneto, ed altri Luoghi. Ma i raggi Cardinali non crederono di aver tanta autorità da poter promettere, ed efeguir le promeiì'e. L’amor de’parenti, ficcome vediamo, facea perdere a quello Pontefice di mira il buon cammino; e fi sa, che eglino tutto dì gli mettevano davanti a gli occhi pericoli e rovine, s’egli dimetteva la facra Tiara (c). Ora 1’ (c) sfumai. Antipapa per far ben credere quanto contrario l’animo di Grego-rio, altrettanto difpolto il fuo alla riunione, giacché l’altro non fi volea ridurre in Savona, venne maggiormente ad avvicinarli a lui, (d) cioè fervito da fei Galee pafsò a Genova, e nel dì 20. di Di-(d) Georg. cembre vi fece la fua folenne entrata. stella AnnaU Paolo Orjino in quell’Anno con due mila lancie andò a Tof- Tw.x'rn. canella, dove fu ben ricevuto da quel popolo (e). Ma da lì a qual- Rer- Iulic-che tempo col preteilo che que’Cittadini aveiTero tramata contra ^ tlT/up. di lui una congiura, mife a facco tutta quella Nobil Terra, e Ìe ne fece padrone. Luigi de Cafali nel Mefe di Ottobre (/) (f) Ammi-uccife Francefco fuo Zio, o pur Cugino, Signore di Cortona, e r^\0rJ}l\ fi ne ulurpò egli il dominio. Lodovico de' Migliorati, ficcome già f iv accennai, divenuto Signore d’Alcoli, in premio d’aver ceduta quella Città al Re Ladislao, fu creato Conte di Monopello; ma poco ne godè, perchè Ladislao, a cui il mancar di fede poco collava, gli ritc-lfe quello Stato, Altre Terre d<;lla Marca d’An- C 4 cuna