z 5 o Annali d’ Italia. cilia, facendogli credere, che sbrigati dalla guerra co’Veneziani, l’aiuterebbono colle lor armi a conquiftare il Regno, ed intanto annualmente gli pagherebbono cento venti mila Fiorini d’oro. Accettò egli il partito, obbligandoti di calare in Italia con due mila e quattrocento cavalli. Mentre fi trattava di que-Sanuto ito affare, fui principio di Gennaio (a) vollero i Veneziani, non o-Jj0mxxn^ante il rigore del verno, fare una fpedizione contro il Marchefe di Rer. haiic. Mantova, per torgli Caftiglione delle Stiviere. E in effetto etiendo deputato a quella imprefa Jacopo Piccinino, dopo varj aiTalti, che BrefcU, 1 coftarono la vita a parecchie centinaia di perfone ,cortrinfero quella Tom. xxi. Terra a renderti, falva la roba e le perfone. Ma non fu a quel RtTp or celli' mifero P°P°1° mantenuta la fede. Andò a facco tutta la Terra j Commen. gran bottino vi fu fattoj e niun riguardo fu avuto all’onore delle Tom, XX. Donne, con vituperio grave di chi permife tanta infedeltà e bar-ìa tau. jjarje< yenuto il Marzo, acquirtarono eili Veneziani alcune Cartella j ma fotta Manerbe toccò a Gentile da Lionejfa loro Generale una ferita, per cui nel dì 15. d’Aprile cefsò di vivere. Fu dato il battone del comando di quell’Armata a Jacopo Piccinino, perfo-naggio, che dopo Francefco Sforza era in quelli tempi il più prode, attivo, ed accorto Condottiere d’armi. S’impadronirono Farmi Venete di alcune altre Cartella con ricuperar anche Pontevi-co. Per l’ufcita in campagna del Duca di Milano , che tornò fui Brefciano, ceifarono le lor conquide. Intanto i Veneziani per aderire alle brame di Carlo da Gonzaga, vogliofo di ricuperar alcune fue Cartella, toltegli dal Marchefe di Mantova iuo Fratello, gli diedero tre mila cavalli con cinquecento fanti. Dalla parte del Veronefe entrò egli nel Mantovano , e faceva già de’ progredì -, quando nel dì 15. di Giugno il Marchefe affittito da liberto Brandolino il venne a trovare, e fu con lui alle mani. L’aipra e dura battaglia durò cinque ore, e finì colla feonfitta ai Carlo e de’Veneziani, che vi lafciarono più di mille cavalli, ed alcuni Capi di fquadre. Andò in que-. ilo mentre il Duca di Milano all’ affedio di Gedo, o fia Gai-do, e tanto vi flette fotto, che fe ne impadronì. Diedero anche le fue genti fotto Caftiglione una buona percoffa a quattro mila nemici nel dì quindici d’Agorto. Avea ne’ medefimi tempi Ferdinando Duca di Calabria per ordine del Re dlfonfo fuo Padre riaccefa la guerra in Tofcana, ma con far pochi fat-^ììof.'TFÌ- fi* (^) I Fiorentini colle lor genti il teneano corto, e ripigliarci. 22. rono alcuni lor Luoghi ancora. Perchè il Duca di Milano abbi- fo-