J1© A n n a li b' Italia. (a) Co ri olfi, di Milano. #>)■ RtJuf. Chronic. Tom. ip. " Rcr. Italic. Leonardus Arcim. Tom. cod, Bonin-conl.. Annul. Tom. si. Rcr. Italic. (c) Raynald, Annul Ecc. Giornali Napi'Utan. Tom. 21. Rcr. Italic. S. Antonin, & alii. graffo rinforzo di gente Niccolò Piccinino, o perchè fuperbo fi fa-ceffe beile delfefercito nemico, o pure perchè fifiguraffe Infoiandoli calar tutti al piano , d’averli come in pugno , non volle, che fi faceffe un paffo per aifalirli nella fcefa del monte, ancorché i fuoi Capitani gli rapprefentaffero la facilità di sbaragliarli nelle vie ili ette d’ eifa montagna, A chi Dio vuol male, gli leva il fenno . Difpoila la fanteria in certi liti con ordine di non muoverli, s’egli nonne dava il fegno , colla cavalleria fi fece incontro ali’Armata nemica, già pervenuta al piano, (a) Attaccatali la terribil battaglia nel dì due di Giugno, per più ore iì combattè con vicendevole ilrage d’uomini e cavalli. Era flato lafciato il Piccinino con alcune {quadre alla guardia della Città , affinchè gli Aquilani non ufciffero -, ma veggendo egli i fuoi o piegare o ltanchi pel tanto menar delle mani, non fi potè contenere , ed abbandonato il poilo , entrò anch’egli colla fua gente nel fiero conflitto. Fu quello la rovina dell’efercito di Braccio ; imperocché il Popolo dell’Aquila ( e fin le Donne, fe dice vero il Campano ) fcorgendo libero il varco, e il foccorfo vicino, furiofa-mente ufcì della Città, e girando per le colline, fi fcagliò aneli eflo addoflo al nimico con immenfe grida , che atterrirono i Brac-cefehi , ed accrebbero il coraggio agli amici. Quelle grida ,eil polverio alzato, furono cagione, che la fanteria di Braccio, la quale . anche s’ era perduta in parte a bottinare , non vide , e non intefe il fegnale per muoverti; e però andò in rottala di lui cavalleria , e Braccio fleffo mortalmente ferito fu prefo con gran copia de’fuoi. Andò tutto il bagaglio in preda a i vincitori, la Città rellò liberata , e Braccio portato mezzo morto nell’Aquila, tardò poco a fpirar l’anima, fcomunicato come era. (¿) Fu creduto, che la fua ferita veniffe dai fuorufeiti Perugini, che la volevano fol contra di lui. In quella maniera terminò la vita e la potenza di Braccio Fortebraccio Perugino , perfonaggio diffamato da alcuni Scrittori (c) per uomo di poca Religione, di molta crudeltà , e di ambizione /moderata, che in quelli ultimi tempi era anche peggiorato ne’ collumi, col divenire più afpro del folito, e iprezzatore d’ogni configlio. Ma certo non gli fi può negar la gloria d’effere flato infigne nel meilier della guerra, e forfè il maggior Generale d’Armata , che allora fi avelie l’Italia. Da Lodovico Colonna fu portato a Roma il cadavero fuo, e vilmente feppellito fuori di luogo facro. Nè fi può efprimere la fella , che di tal vittoria fecero i Romani, e maffimamente. il Pon-