Anno MCCCCXC» 361 Anno di Cristo mccccxc. Indizione viri, d’ Innocenzo YIII. Papa 7. di F E.D ERIGO III. Iraperadore 39. GOdendo in queffi tempi l’Italia un’ invidiabii Pace, niun riguardevole avvenimento fomminittrò alla Storia. Tutta ancora la Crillianità fi trovava efente dalla perfecuzione Turche-fca ; perchè il fiero Baiazetto mirava fempre con apprenlìone il Fratello Zi^im, detenuto in Roma, come un mantice di folle-vazioni e rivoluzioni ne’fuoi Stati, qualora gli fotte permetto, di comparire alla tetta d’un ’Armata contra di lui (a). Nè mancò [^Rayn^d. a Papa Innocenzo Vili, il penderò di prevalerli di tal congiuntu- Annui. Fui. ra. Cercò egli in fatti di muovere .turri i Principi Crittiani* alla guerra contra de’Turchi, rapprefentaodo ad ognuno» qual gran vantaggio fi potette trarre dall’ottimo mezzo e finimento , eh’ egli aveva in fua mano. Ma nè pur un fi trovò, che valeffe impacciacene, premendo a tutti più i lor privati intereiìì, che il pubblico bene. Di queft’ animo del Papa forfè fu informato, o pure fe l’immaginò Baiazetto. Capitò a Coftantinopoli nell’An-no precedente Criflojoro, o fia Marino Caftagna, Nobile della Marca d’ Ancona, inviperito per ettergli flato tolto un fuo Calteli© da gli Ufiziali del Papa (¿). Si efibì coflui a Baiazetto di levar di vita Zizim fuo Fratello col veleno: offerta fommametv ^oJr"/p^u, te gradita dal Tiranno, che perciò di alcune migliaia di Ducati t.j.Rtrltai' d’oro il regalò in più volte; gli donò anche delle ricche vedi, e un diamante di valore di mille Ducati d’oro. Dicono inoltre, a-vergli prometta la Città di Negroponte a negozio finito. Venuto coiiui a Roma fu carcerato, probabilmente pèrchè fi penetrò, effer egli ftato a Cottantinopoli,’e ne’tormenti confefsò tutto il fuo reo trattato. Il perchè nel dì 7. di Maggio ricevette dalla Romana giuftizia un premio, differente da quello, che gli avea fatto fperare il Turco. Arrivò pofeia a Roma nei dì 30. di Settembre un Ambafciatore ipedito da Baiazetto, che fu con grande onore ricevuto. Le commeffioni fue erano di pregare il Papa di ritener fotto buona cuffodia Zizim , promettendo per tal cura di pagare annualmente al Pontefice quaranti mila Ducati d’oro, e di dar pace e libero commerzio a’Crittiani. Fu detto, che 1’ Ambafciatore del Sultano d’Egitto avea all’incontro efibito al Pontefice, fe gli volea dare in mano Zizim, per potere far guerra