Anno MCCCCLVII. torbido, e che iì metteva (otto i piedi le Leggi della Patria. Più d’ una volta per quello egli avea chierta licenza di rinunziare la Tua Dignità, ma lenza eilere eiaudito in confiderazione de’ molti meriti l'uoi colla Repubblica. Tempo arrivò, ch’egli lontano dall’abbandona re il Trono, fu forzato ad abbandonarlo. Sotto pretello , ch’egli a cagion della fua età non folle più atto al governo , gl’ intimarono di rinunziare. Ricusò ben egli di farlo ; ma ciò non oftante il Configlio procedette innanzi, e dichiaratolo depoito, nel dì 23. d’Ottobre il rimandarono per forza alla fua cafa non lenza grave mormorio del Popolo, con affegno fattogli di due mila Ducati d’ oro l'anno finché viveffe ( a ) . Ville (a) Annaia nondimeno pochiffimo, perchè all’udire il lieto fuono delle cam- Tom'xxiì. pane per la creazion del nuovo Doge, tale affanno di cuore il Rtr. Italie. prefe., che gli crepò una vena nel petto, o pure per altro malo- . r .r . . t’ 1 • r 1 n ri ™ di Soldj re termino 1 luoi giorni, fu dunque in lua vece eletto Doge Fa- ifl.B,ep,jna fcjuale MalipUro, Proccuratore di San Marco, ornato di gravi- Tom. xxi. tà , dotato di bella prefenza , ed anche munito di non poco amo- Rer‘ Iuilc' re della giullizia. Per la di lui creazione di grandi felle furono fatte in Venezia. Le maggiori applicazioni del vecchio Papa Callijìo 111. erano in quelli tempi, per commuovere i Principi Crirtiani, ed anche i Perfiani contra del Turco, che fempre più andava ilendendo le ali (¿). Il Cardinale Lodovico fuo Legato colla fua picciola Fiof-W R',yn