» d’Imola, la quale Pietro comprò per quarantamila ducati d’oro da »Taddeo Manfredi; nel 1480. fu invertito dal Zio di Forlì, in cui » avean dominato gli Ordelaffi circa 150. anni; nel feguente favo-»rì i Veneziani contro il Duca di Ferrara, perchè a lui--troppo po-» co parea l’eiTer divenuto Sig. d’imo!a e di Forlì, e fperava di flen-» dere maggiormente le fimbrie colla fponda de’Veneziani--. E filialmente l’an. 1488. per li fuoi malvagi coflumi fu uccifo e llra-» fcinato da’Cittadini Forlivefi congiurati contro lui. Di due altri Ni-» poti fatti Cardinali infieme con Giovanni figliuolo del Re Ferdinan-» do, con difpiacere di chi difapprovava gli eccelli del Nipotismo, y> ne parla 1’ anno 1477. » D’Innocenzo Vili, benché dica l’anno 1487. non eflere flato — men de gli altri Pontefici di que’tempi defiderofo d’ingrandir Fran-eefchetto Cibo fuo figliuolo--, e però averlo accafato con Maddalena figlia di Lorenzo de’Medici, e Nipote di Virginio Orfini, onde gli Orfini rientrarono in grazia, e diventarono fuoi principali confidenti. Contuttociò l’anno della di lui morte 1492. gli rendè quella giuilizia :— L’efTer egli ilato uomo manfueto , ed amator della pace, e l’aver fatto di belle fabbriche in Roma, cagion fu, ch’egli lafciafTe dopo di sè piuttoilo un buono, che un cattivo nome. Pel defiderio violento, comune ad altri Papi di qae’tempi, d’ arricchire il figlio fuo Francefchetto Cibo, diede occaiìone di mormorare a non pochi. Tuttavia non imitò egli alcuno de’PrecleceiTo-ri, nè fimile fu ad altri de’Succeffori, che s’immerfero in guerre, e logorarono i tefori della Chiefa col fegreto principal motivo d’ingrandire le lor cafe, e di procurare ilati Principefchi a i lor Nipoti--. Segue a diminuir l’idea, che fi potefle formare d’eccedo di Nipotismo, dicendo, che Francefchetto rimafe ricco, ma non di magnifici llati, e che vendè a Virginio Orfino que’piccoli flati, che avea, cioè l’Anguillara, Cervetri, ed altre piccole Cartella, rimanendo folamente Conte di Ferentillo. Qui per avventura il Lettore, che udì le paliate efagerazioni, fofpetterà, che il Matrimonio di Francefchetto con Ricciarda Malafpina erede del Marchefato, oggi Ducato di Mafia e Carrara, dal nortro Annalifta accennato, gli abbia fatto rifparmiare il Nipotismo d’innocenzo A ili. Da ciò èefente quel- lo del SucceiTore Aieiìandro VI. ma tra perchè il Lettore ne fa anche più di quel che fi trova in quelli Annali, e perchè con eiìi non termina il Pontificato, lafceremo di riferir del Duca Valentino, e di Lucrezia anche quel ch’ci ne dice disgiuntamente dagli affari dello fiato della Chiefa, di cui fi parlerà a fuo luogo. Torniamo ora alle azioni de’ Pontefici fuor di caia loro , e dello flato Ecclefiaflico, dalle quali ci ha dilungato forfè troppo il Nipotismo. » Cad-