Anno MCCCCXCIX. 397 già i’altrui con tante inutili fpefe . Quanto poi a i Fiorentini r nulla più de federavano che la pace, perchè troppo fianchi e Irnunti per così lunga e difpendiolu guerra. Fu dunque da tutti gl’inte-reilati fatto comprometto di quella pendenza in Ercole 1. EJlenfc Duca di Ferrara. Profferì egli il Tuo Laudo nel dì fei d’Aprile, decretandoche i Fiorentini tornaffero padroni di Pifa , con re-ilare i Pifani in poffeffò delle rendite pubbliche e delle Fortezze; 6 che doveilèro i Fiorentini pagare a i Veneziani in dodici anni cento e ottanta mila Scudi. L’iniaziabilità delle perfone cagion fu, che tutte e tre le parti rimaneffero mal contente, anzi dis-guilate di quello Laudo. Contuttociò i Veneziani, febben ricufa-. reno di ratificarlo, pure l’effettuarono'con ritirar da Pifa le loro milizie. V’acconfentirono anche i Fiorentini. Mai Pifani, pro-teflando di non volerlo accettare, fi accinfero a foflener foli la guerra: tanta era la loro avverlìone*a tornar fotto il giogo de’ Fiorentini. Perciò eccoti ricominciar la guerra. •Paolo Vitelli Generale d’effi Fiorentini ebbe ordine di ufeire in campagna rii cheefeguì nel Mefe di Giugno; e dopo la prefa d’alcuni Luoghi andò nel dì primo d’Agoflo a mettere il campo infornai a Pila. Impadronitoli da lì a dieci giorni della fortezza diStampace, tal terrore die*de a’Cittadini, che fu creduta inevitabile la prefa anche della Città ; ma il Vitelli non lì feppe fervir della fortuna; e quella fpirato quel dì, non tornò più. Fecero i Pifani de i ripari ; ma quel, che più gli aiutò, fu l’aria della State , madre di sì copi ole malattie nell’efercito de’Fiorentini, che quando il Vitelli determinò di dare un’affalto generale alla Città, gli convenne defìflere per mancanza di gente . Vennero per- quella , e per altre apparenti ragioni in fofpetto della di lui fede i Fiorentini, e chiamatolo a Firenze , ancorché ne’fieri tormenti a lui dati nulla confeffaffe di pregiudiziale al fua onore , pure nel dì primo di Ottobre fu decapitato, con lafciare efempio a i poflesu . dell’evidente pericolo, a cui fi efpone, chi prende il Generalato dell’armi delle Repubbliche, perchè dove fon tante teile, quivi più facilmente, che altrove, la poca fortuna diventa delitto, tello^-o fuo Fratello con più giudizio fi falvò a tempo, ed entrato in Pifa, vi fu ben veduto. Così per ora vergognofamente ebbe fine la guerra de’Fiorentini contra de’Pifani, e fi mormorò forte d’ effi dapertutto per la morte data al Vitelli; Nello fleffogiorno, che tolta dicemmo la vita al Vitelli, pagò il fuo- debito alla natura MariìUo Ficino Fiorentino , rifloratore in Italia della Fi- iofq-