della Marina Militare. 307 raglio Howe, i quali osarono sfidarne 45 franco-spagnuoli di Don Luigi di Cordova. Howe scortava un convoglio che doveva vettovagliare i suoi Inglesi e vi riusoì malgrado il numero de’ nemici. In questa magnifica guerra che stabilì definitivamente i principi della tattica veliera, gl’ Inglesi compensarono il diletto di finezza delle linee delle loro navi con la fasciatura in rame delle carene, e le più chiare imprese di Suf-fren, del conte d’Orvilliers, di della Motte-Piquet e del conte d’ Estaing non corrisposero pienamente per cagione del più rapido cammino delle navi britanniche. Gli onori sommi della lunga lotta li ebbe il bali di Suffren: reduce in Francia fu coperto di plausi dalla Corte. Morì qualche anno dopo, ferito a morte in duello per futile motivo : era appena sessantenne e tuttavia pieno di vigorìa. Alla stipulazione della pace il conte d! Orvilliers lasciò il servigio : rimane di lui un trattato di tattica navale che fa testo; morì ignorato, nè si sa dove. Non meritava davvero l’oblio. Ho lasciato la marina moscovita nel Baltico infesta alle fortune della Svezia. Or mi conviene andarla a ritrovare sulle sponde del Mar Nero, dell’Arcipelago e del Mediterraneo intenta alla distruzione di quella marina osmana, contro la quale s’erano spuntate le armi veneziane. Prima dirò che nell’ anno 1761 mentre Federigo II di Prussia combatteva solo contro gli Austriaci di Maria Teresa, i Francesi di Luigi XV ed i Russi della tsarina Elisabetta, l’amiraglio moscovita Pawloskoy. con 10 vascelli di linea, 10 fregate e qualche minor nave contribuì all’assedio di Colberg sul Baltico ed alla resa della piazza al maresciallo Romanzoff. Ed aggiungerò che quei Mainotti, potenti ausilio un tempo a Francesco Morosini nella impresa peloponnesiaca, intavolarono pratiche con Caterina II tsarina, la quale, nel 1769, guerreggiava coi Turchi e carpiva loro Azof e Coczim. Dai porti del Baltico una flotta russa con buon nerbo di truppe da sbarco discese in Mediterraneo; la capitanava il conte Alessio OrlofF, il quale, digiuno di cose marittime, ma forte del favore della tsarina, O ' ebbe pieni poteri per condurre in Arcipelago la guerra.