della Marina Militare. 441 bensì al napoletano ; perciò al Re ogni agio di adoperare il suo naviglio a vapore a trasportare in Sicilia il maresciallo Filangieri il quale si adiuvò della squadra per le espugnazioni di Messina e di Catania, e per ripristinare il governo del suo signore. Che face vasi intanto in Adriatico? Il 7 giugno il San Michele ed il Des Geneys, trascinati sotto il cannone di Trieste dalle correnti, subirono il fuoco delle batterie nè vi rispo-sero. L’Albini temeva di danneggiare i legni neutrali nel porto ed obbediva agli ordini anodini e blandi di Torino. Per carità, non se ne incolpi la sua memoria! Primo dovere d’ un ministero è impartir ordini chiari e precisi; massima colpa il vergarli sibillini e contraddicenti. Due fregate a vapore napoletane che non avevano ancor lasciato l’Adriatico, rimorchiarono fuori tiro le navi sarde. Alla foce della Livenza sorgono i due forti di Caorle e di Santa Margherita; erano in mano d’Austriaci. L’Albini ordinò una squadretta composta del Beroldo, del Tripoli, del Mal fatano e del Roma (l’antico Pio Mono), con li barche cannoniere e 6 piroghe venete cariche di soldati colla mira d’impadronirsene. Il 3 di giugno fu in vista del nemico. Dopo pochi colpi il Villarey si ritirò per cagione del grosso mare; la prudenza fu giudicata eccessiva, ed il Villarey surrogato. Il 10 veleggiava intorno Caorle il brigantino Daino; lo comandava il conte Carlo di Persane, il quale, volendo esercitare al bersaglio i suoi marinari, pensò che non ci fosse bersaglio migliore che una batteria nemica, e contro di essa sparò ; e dopo mezz’ ora di fuoco, malconcio al bagnasciuga da un proiettile nemico, filò per occhio e riprese il largo. A notte fatta rimandò a pescare ancora e catena da un suo guardiamarina che era il signor Simone Pacoret di Saint-Bon. Il Persano ritentò la prova la dimane, avendo seco 6 barche cannoniere veneziane, le quali si recarono sotto Caorle per ordine del G-overno provvisorio coile seguenti stranissime istruzioni laconiche im-partite al comandante la squadriglia, tenente di vascello Timoteo : « Vi recherete sotto il forte di Caorle per fare una dimostrazione ostile. » Grià le cannoniere avevano aperto il fuoco, quando Persano le raggiunse col suo brigantino. La