206 Storia generale erano formidabili. Berkeley, comandante la flotta e Talmash, comandante lo sbarco, temerari come spessissimo sono gl’inglesi — i quali, convien dire, debbono la massima parte de’ loro trionfi all’ ardimento naturale della stirpe che esprimono coi vocaboli clash e pluck, ambedue intraducibili — non credettero troppo alle parole del loro collega; cliè anzi il primo ordinò a Caermarthen di entrare nella baia di Camaret con 8 vascelli, mentre Talmash lo avrebbe seguito con 100 barcacce gremite di' soldati. Non appena le navi furon dentro, le bersagliò il fuoco concentrato di alcune batterie, da Caermarthen malgrado la sua diligente esplorazione neppur vedute ; lungo la riva scintillavano dovunque baionette di soldati francesi. Il contr’ amiraglio, cui il cannone inimico uccideva gran gente; mandò a dire a Talmash che era meglio tornasse indietro ; questi, che da quell’ orecchio non udiva, jirocedè innanzi baldo e sicuro. Ma fu ricevuto a dovere ; e barche e legni stimaronsi avventurati nel cavarsi fuori dalla baia lasciandovi morti 400 marinari e 700 soldati. Talmash ebbe una gamba portata via da un colpo di cannone, tratto da una batteria che, in memoria del fatto, chiamasi ancora la Mori de V. inglais. La squadra ritornò a Portsmouth dove Talmash spirò, giurando e spergiurando che era stato vittima di un tradimento. Ci furono congetture e rumori a carico dell’uno e dell’altro. Pure niuno sospettò il brillante e valoroso generale Marlborough, favorito della Regina e del Re, idolo dèi partito Tory. Fu solo molto tardi, circa un secolo dopo, che si riseppe con prove che Marlborough aveva tutto svelato. L’Inghilterra umiliata a Camaret, seguendo il brutto esempio .che Luigi NIV aveva offerto al mondo col bombardare Genova, spedì allora lungo la costa di Francia la flotta di Berkeley ad incendiare e bruciare luoghi aperti ed. indifesi. Dieppe fu assolutamente distrutta, una terza parte di Hàvre incendiata, Calais bombardata. Duncherca fu tentata con poco successo per via d’ una famosa macchina infernale (il che vai quanto dire un’enorme incendiaria) la quale pigliò fuoco recando lievissimo danno. Intanto la flotta inglese del Mediterraneo a mezzo luglio