34 Storia generale Viveva in Anversa un mantovano chiamato Federico Giambelli o G-ianibelli, che il Vasquez suo contemporaneo chiama « un ingegnere italiano nativo del Monferrato » la qual confusione si spiega perchè allora Mantova ed il Monferrato costituivano uno Stato solo. Qxiesto istesso Vasquez afferma che serviva da molto tempo i ribelli « per vivere in libertà da eretico quale era sempre stato. » Giunto a questo punto mi pregio accettare la bella narrazione documentata che si contiene nell’ opera di Pietro Fea intitolata: Alessandro Farnese, duca di Parma. « Fin dai primordi dell’assedio, scorgendo che il solo pericolo da cui, nelle contingenze d’allora, poteva seriamente venir minacciata una piazza così ben munita, era quello della fame, il Giambelli si era fatto innanzi a’ magistrati e s’era sforzato di. persuaderli a mettervi riparo, imponendo sui beni dei cittadini una tassa speciale, il cui frutto dovesse esclusivamente adoperarsi nell’acquisto di frumento da distribuirsi, di settimana in settimana, alla popolazione; ma i magistrati, riguardando come vano il timor del blocco, avevano sprezzato il savio suggerimento. Quando poi i fatti vennero a dar ragione alla sua previdenza ; quando l’inattesa riuscita del ponte farnesiano venne a gittar nella costernazione gii Anversesi, in luogo di abbandonarsi alle recriminazioni, egli si presenta nuovamente agli avversari del suo primo disegno con un’ altra proposta atta a rimediare ai danni prodotti dalla loro stolta sicurezza. Tale proposta di natura assai differente dalla prima, benché non meno efficace, mirava a trovar modo di rompere il muro di ferro che il capitano cattolico aveva innalzato fra la città e il mare, distruggendo senza sacrifizio d’uomini il ponte del Principe di Parma. « A questo scopo, il Giambelli chiedeva tre navi della portata di 500, di 300 e di 150 tonnellate ed una sessantina di barche piatte. Le ultime, parzialmente sommerse, riunite fra loro in forma di sprone, o cuneo natante, e guarnite d’innumerevoli ancore e ganci di ferro, colle punte sommerse da ogni lato, dovevano, giusta il suo concetto, venir dirette contro la linea delle zattere galleggianti innanzi al fronte a sbarazzarne la via ; le prime, giungendo sul luogo f