332 Storia generale per disincagliarsi e taglia la linea francese, attraversandosi fra il settimo e l’ottavo vascello. 11 fuoco cominciato al tramonto durò tutta la notte; vivissimo si mantenne fino alla mezzanotte, poi rallentò. Verso quell’ora 5 vascelli ed alcune fregate della divisione di coda, capitanata dall’ami-raglio Villeneuve rimanevano incolumi. Se egli avesse a principio di sera salpato avrebbe potuto, correndo due bordate, pigliar di rovescio gl’ Inglesi. Esitò ed attese ; e quando salpò, la battaglia era virtualmente perduta e gli toccò il mediocre vanto, che un giorno doveva suonar raccomandazione jjresso Buonaparte, di aver salvalo nel completo disastro una intera divisione. Questi, a grandi linee, i caratteri di Aboukir ; giornata ricca d’ episodi che solleticarono l’amor jjroprio dei vinti e che onorano la virtù guerriera de’ marinari di Francia ; perchè quantunque verso le 10 di sera, V Orient, vascello a tre ponti, fosse saltato in aria, la tenzone si prolungò sino all’alba, che testimoniò l’abbandono di Villeneuve con 8 vascelli e 2 fregate; i rimanenti 3 vascelli si gettarono in costa. La sana critica imparzialmente giudica ; e dichiara che Brueys non ha scusa, perchè falli alla previdenza; la morte che lo colpì sul banco di quarto lo salvò dalla condanna d’un consiglio di guerra, Villeneuve ne ha ancor meno, perchè non capi che suo dovere era muovere in soccorso della testa della colonna. Da parte francese molti gli atti di valor singolare i quali salvarono sì l’onore della bandiera, ma danno ancor maggior risalto alla vittoria del nemico, mentre alla stregua della strategia nulla significano. Gli inglesi vi sacrificarono ottocento uomini; adoperarono la massima favorita di Nelson, cioè: puntate lentamente, e caricate presto. Qui poi a tiro di pistola potevasi anche puntare con rapidità. Se il mio lettore desidera leggere diffusa descrizione di questa battaglia, apra VHistoire des guerres rnaritimes dell’ amiraglio Edmondo Jurien de la Gravière piuttosto che qualunque altro libro di storia. Sono pagine mirabili scritte da uomo dell’arte; si può davvero dire meglio che per Tasso di lui, che vale colla penna quanto colla spada. A Nelson piovvero onori e ricchezze. La Corona lo esaltò -a titolo di barone col predicato doppio del Nilo e di Burn-