della Marina Militare. 477 sero avuto imminente il migliore e più sicuro aiuto, 1’ inverno prossimo; e gli alleati lasciarono il Baltico alla padronanza dei ghiacci. Ma l’anno seguente, comandati dai contr’amiragli Pénaud e Roberto Dundas vi tornarono. Nel verno intanto non erano mancate le critiche al vecchio Varletto di cui persino si pose dalla stampa in dubbio, senza riguardo veruno, là intrepidezza. Nella relazione e . ne’ discorsi suoi in Parlamento egli chiaro e tondo avea spiattellato che le navi confidategli erano impari allo scopo. Invero vascelli e fregate ad elice erano le meno opportune navi per combattere in luoghi di scarso fondale. Allora si chiarì quanto vigorosa fosse in Inghilterra la industria marittima. Mentre in Francia per vincere Kinburn si costruivano le batterie galleggianti, l’Amiragliato inglese aveva decretato la costruzione di SO cannoniere ac\ elice. La Casa Penn e figli, ricca e stimata, aveva assunto l’obbligo di consegnare in cento giorni ottanta macchine marine di centoventi cavalli nominali ciasen,na. Contemporaneamente nei porti dell’Inghilterra alla luce del gas ed in cantieri coperti i corrispondenti scafi erano stati costruiti. E nella primavera del 1855 questo meraviglioso compito affidato all’ industria privata si ritrovò eseguito in ogni sua parte, di guisa che i Russi ebbero addosso nel 1855 una flotta assolutamente nuova di cui ogni singola nave non pescava più di tre metri e portava sulla prora un cannone di ventidue centimetri di bocca e sui fianchi quattro cannoni di quindici centimetri. Così si ripetè nel secolo decimonono l’esempio d’Atene nelle guerre civili del Peloponneso e di Roma in quel glorioso periodo della Prima Punica in cui la vittoria delle isole Egadi fu preparata. La costruzione e l’allestimento delle ottanta cannoniere britanniche, ecco il fatto industriale che ha procurato all’Inghilterra il primato marittimo quanto e più della battaglia di Trafalgar! Esso dichiara anche una volta che vano è aspirare a possanza sul mare quando la marina non beve alla fonte della industria nazionale. Or mi tocca segnalare l’avvento d’elemento nuovo nei mezzi della guerra navale: intendo la mina subacquea. Il 9 di giugno le flotte collegate incerte nel fine, quan-