della Marina Militare. 59 non fossero manomesse. I mercanti salpavano dalle colonie o dagli empori a tempo fisso ed a tempo fisso vi approdavano ; i governi fornivano loro scorta di navi di guerra. E queste ampliarono perciò il compito loro per via d’un incarico nuovo, quello cioè di difendere i convogli; e da lupi mutaronsi all’ occorrenza in cani di guardia, segnando novello indirizzo della strategia. Le lunghe traversate oceaniche ed il bisogno di abbreviarne la durata indussero perciò allo studio accurato dell’ architettura navale ; ed il costruttore non fu più un volgare maestro cl’ascia che seguiva regole pratiche tradizionali, ma bensì un ingegnere confortato da; quegli studi che appunto nel secolo XYII furono sóvra tutto matematici. Il tempo in cui fiorirono Galileo, Cartesio, Leibnitz e Cassini non poteva tralasciare le cose attinenti alla navigazione ed alla teoria-delia nave, che poi Don Giorgio Juan, spaglinolo, condusse ad alta perfezione nel secolo successivo. Ricordo a questo proposito che nel 1614 lo scozzese Napier scoprisse i logaritmi, e quale immenso aiuto essi rechino nei calcoli necessari alla navigazione il sanno i miei lettori che hanno dimestichezza colla professione marinaresca. La tattica fin qui era stata elementare e consuetudinaria ; ma non aveva peraneo le forme precise della scienza. Il Padre L’Hoste non ne fu il creatore in Francia, ma piuttosto il chiarissimo interprete; e da Francia essa passò alle altre nazioni. I segnali fra nave e nave si erano adoperati, come altrove ho detto, fin dalla più remota antichità; ma nel XYII secolo, e per opera del Duca di York (il quale regnò' poi in Inghilterra sotto il nome di Giacomo II), mediante bandiere insieme combinate si potè comunicare in mare a distanza quasi colla stessa agevolezza con cui si discorre a voce. Se si toglie il periodo Romano, nel quale il Mediterraneo fu davvero via sicura ai commerci, il mare fino al secolo XYII non era mai stato veramente immune dai ladri. Il medioevo aveva lasciato come ultime vestigia la mala consuetudine per la quale ciò che si trova in mare apparteneva al più forte ; e la linea di demarcazione tra capitano e mercante e pirata era sottilissima. Fu vanto del