della Marina Militare. 549 il fuoco coi mortai da 30 centimetri ond’ erano armate (e lo continuarono senza intermissione) contro i due castelli Jackson e San Filippo, smontandone alcuni pezzi e rovinandone le casematte. Farragut, nelle prime ore pomeridiane del 24, andò a visitare i singoli capitani e le navi ; poi a notte inoltrata spedì in ricognizione degli sbarramenti la cannoniera Itasca. A Porter ordinò che, radunati tutti i suoi rimorchiatori, s’approntasse a seguii' la squadra. Caldwell colla sua Itasca s’innoltrò nel fiume. Già la notte sopra il 21 egli aveva rotta la linea delle scune, aprendovi un adito alla squadra. Nella notte sopra il 24 riconobbe che la breccia non era stata riparata, tornò addietro e riferì che tutto andava a seconda. Alle ore 2 dopo la mezzanotte il fuoco delle bombarde raddoppiò. Porter raggiunse la squadra colle sue navicelle. Farragut segnalò di salpare nell’ ordine convenuto. Una bomba al minuto solcava il cielo coperto e caliginoso. Le due colonne non misero in rotta che alle 3 e */2- Varcarono il primo ostacolo, misero 35 minuti a giungere attraverso dei due castelli, ricevendo nello scafo collettivamente centosettantatre colpi. Il sottile commodoro aveva ordinato che le due colonne passassero a tiro di pistola delle batterie basse de’ castelli per soverchiarle ed ingannarle ad un tempo. Infatti i cannonieri dei castelli, non stimando le navi osassero tanto, puntarono troppo alto e non colpirono. I vaporini di Porter stretti alla lecce bersagliarono a mitraglia opere passeggere ed uomini. Oltrepassati i forti le due teste di colonna ebbero a fronte le incendiarie e le altre navi nemiche. La corvetta capitana Hartford) nave di testa di sinistra, si trovò addosso una enorme zattera infuocata spinta innanzi da un ariete. Erano allora le quattro e un quarto. Farragut ordinò al timoniere di metter il timone alla banda per evitarla; nell’evoluzione 1’ Hartford investì. .Le fiamme già ne lambivano il fianco, quando alcuni colpi dell’ elice mossa a tutta forza indietro rimisero a galla Y Hartford, che non solo si scostò dalla zattera, ma sparò la sua fiancata contro l’ariete che la spingeva e T affondò. Intanto il Mana.ssas faceva strage nel-