Storia generale velia posizione. Il Dittatore voleva far fucilare Liparacchi; placato eia Antonio Sandri e da Luigi Marini, ambedue veneti e compagni fin dalla scuola al Liparacchi, accettò sottoporre questo ad un consigliò di guerra che pienamente 10 assolvè. La squadra napolitana era ita in comando al brigadiere Salazar, uomo leale, di corto intelletto e di scarso sapere, vittima delle circostanze politiche dominanti in Napoli. Giunse sotto Milazzo a cose compiute; e le sue fregate Ercole, Fulminante, Tancredi e Guiscardo servirono a trasportare sul continente i reggimenti borbonièi che avevano capitolato. Poco stante tutta la Sicilia, salvo il castello di Messina, fu libera dagli oppressori ed il Dittatore si accinse a traghettare lo stretto ed a portare le armi vittoriose in Calabria. Re Francesco aveva rinforzato la squadra del Salazar della fregata ad elice Borbone, la quale ora chiamasi Garibaldi, di parecchi avvisi, e l’intera divisione ebbe carico di chiudere il passo a Garibaldi, che, assunti in persona i preparamenti dell’ impresa, portò il proprio quartier generale a Torre di Faro, dove innalzò batterie al coperto delle quali radunò una fiotta di grosse barche pescliereccie remiere. Così, dopo secoli, riappariva sul nostro mare l’antica e gloriosa triera, quale 1’ ho dipinta al tempo di Greci e di Latini. Insieme a queste barche stavano ancorati lungo la costa, protetti dalle batterie, i vapori da trasporto. Le barche furono scompartite in quattro divisioni, la prima di 50, le altre tre di 40 scafi. Capitano delle 170 barche fu Ca-stiglia, le divisioni 1’ ebbero i capitani di corvetta Andrea Rossi, Antonio Sandri, Luigi Marini ed il tenente di vascello Paolo de Flotte francese. Ogni divisione fu scompartita in stuoli di 5 barche ciascuno, guidati Sa un ufficiale inferiore. Incrociava nello stretto di Messina colla sua divisione, tenendosi piuttosto discosto dalle batterie garibaldine di Torre del Faro, il Salazar. Nonostante la sua vigilanza, l’8 di agosto Castiglia prese terra con 25 barche in Calabria ; l’il un novello tentativo, questa volta di 50 barche, andò fallito. Garibaldi impaziente d’indugio (avendo previamente assegnato ai -suoi vapori Taormina a luogo di convegno), 11 19 agosto vi si recò, imbarcò la divisione di fanti del