246 Storia generale In breve cadde in suo potere Ni a, altra fortezza ; e siccome nell’assedio di questa piazza Pietro (che serviva in qualità di capitano di vascello) prese all’arrembaggio, guidando il barchereccio, 2 fregate svedesi, invitò l’amiraglio Golovine che comandava in capo l’armata, a proporlo per la croce di cavaliere di Sant’Andrea per virtù dimostrata in battaglia. Aggiungerò che l’amiraglio Golovine non si fece di soverchio pregare ? Niuno ignora.che il 29 di giugno del 1708 fu collocata la prima pietra della città di Pietroburgo in suolo pantanoso ed ingrato. L’anno seguente Pietro spedì 12,000 no-mini in aiuto ad Augusto re di Polonia, stretto da Carlo XII che ormai vincitore della Danimarca, della Sassonia elettorale e della Polonia, si voltò contro il vinto di Narva ; ma fallitagli una sorpresa contro Cronslot (un tempo fortezza svedese alle foci della Neva, presso all’attirale Kron-stadt e recente conquista di Pietro) fu respinto ; ond’ è che lo Tsar mosse una seconda volta ad assalir Narva. La squadra svedese giunta ài soccorso della piazza fu dalle galere moscovite disfatta, nè un sol legno svedese riuscì a salvarsi. Narva capitolò. Più tardi Carlo XII fu vinto a Poltava, fugato, accolto dal Sultano a Bender e tenuto in blando arresto. Della insperata vittoria trasse partito lo Tsar, il quale, con 30 vascelli, 80 galere e 100 galeotte, sotto l’apparente comando dell’amiraglio Apraxine, ma sotto l’assoluto proprio, condusse l’armata ad assediar l’isole di Aland antemurali di Stocolma e chiave insieme del golfo di Botnia e del Baltico centrale. La flotta svedese incrociava nei pressi dell'isole; diè battaglia; piena la vittoria di Pietro, prigione il contr’ amiraglio Erenschild che guidava gli Svedesi. La Finlandia tutta, l’Estonia e parte della Livonia doventarono provincie russe. Apraxine nominò il contr’ami-raglio Pietro al grado di vice amiraglio e la consulta dei generali fu unanime nel decretarlo meritevole della promozione. Non seguirò le vicende dello Tsar nella infelice guerra che sostenne contro i Turchi e nella quale dovette la salvezza propria e dell’ esercito ai vezzi ed alla scaltrezza di