Storili generale sotto ufficiali, e centodieci marinai, dandone il comando al tenente di vascello Pepi, avente sotto di se il tenente di vascello Conti ed il sottotenente di vascello Luserna. Siffatto distaccamento marinaresco lo misi ad intiera disposizione del comando del corpo d’assedio, e potè, il giorno 8 gennaio di quest’ anno, manovrare due dei suoi pezzi, ed unirsi alle artiglierie di terra che ribattevano il vivo fuoco aperto dalla piazza. E qui mi torna in acconcio il dire come quella batteria venisse'poi eretta sulla destra del monte Lombone a 1200 metri dalle opere nemiche, e come i tiri fatti dai pezzi che la armarono venissero ammirati ne’ vari cannoneggiamenti degli assedianti, a segno che il drappello di marinai che li manovrava si meritò gli elogi di S. A. R. il Principe di Savoia-Carignano, mentre l’ispezionava in un momento d’azione. Addì 19 gennaio 1861, terminato l’armistizio convenuto tra le regie truppe e la guarnigione di Gaeta, salpai dalla rada di Napoli e mi condussi a Mola di Gaeta, ove trovavasi la maggior parte dei legni componenti la squadra posta sotto i miei ordini. Nel momento che vi giungeva, cioè verso le ore 4 pomeridiane di quel giorno, l’ultimo vascello francese, che era il vascello amiraglio, ne partiva prendendo. direzione al largo. .Rimanevano ancora in quella rada un piroscafo da guerra spagnuolo, e due francesi. Al mattino del ‘20 spedii a Gaeta il regio piroscafo Monzambano, comandante Monale, per comunicare ai vari agenti diplomatici che stavano in quella città ed al governatore della fortezza, la notificazione del blocco della piazza di Gaeta per parte della squadra. Collo stesso Monzambano feci rimettere una mia lettera al comandante del vapore da guerra spagnuolo ad informarlo del blocco posto alla piazza, ed avvertirlo ad un tempo che, continuando egli a rimanere in porto, io non poteva rispondere di alcun danno del suo bastimento a cagione degli attacchi probabili della regia squadra. Dietro tale comunicazione il Colombo esci dal porto insieme al piroscafo mercantile di sua nazione, togliendosi ambedue dalla linea di blocco. Così in Gaeta non rimaneva pili alcun legno estero, giacche i due vapori francesi fin dalla sera precedente eran venuti ad ormeggiarsi di fuori del mio ancoramento. Ritornato il Monzambano da Gaeta mi rapportò come li vice-governatore di quella fortezza si fosse rifiutato a fargli conoscere quali fossero i ministri esteri residenti nella piazza, e che solo indirettamente gli era stato dato il sapere trovarvisi quelli di Spagna, Baviera e Sassonia col nunzio apostolico, quindi a questi soli funzionari aveva potuto fpx rimettere la notificazione del blocco di cui gli era stato dato incarico. Dichiarato il blocco, spedii senz’altro in crociera la pirofregata a ruote Costituzione, comandante Wright, assieme alle pirocannoniere Ardita e Veloce, comandanti Ansaldi e Cappellini, con istruzioni di impedire qualsiasi approdo nella zona bloccata. Vi aggiunsi poco dopo