della Marina Militare. 389 confidate dovunque sarà conveniente, rispettare a bordo dei nemici la proprietà degli innocenti compatriotti nostri, degli europei, e le altre ancora dei turchi, allorché essi ammaineranno bandiera senza opporre resistenza. » Giacomo Tombasis mise subito alla vela, toccò le varie isole dell’Arcipelago chiamandole alla rivolta, Aderirono Psara, Spetzia, Andros. Il 10 maggio, i capitani Pinoxis e Sachturis s’impadronirono di una nave turca ricchissima dove predarono parecchi milioni tra ori e gemme. Or con le navi e gli uomini gl’insorti ebbero anche il danaro; i tre elementi necessari alla guerra non facevano invero difètto. Spetzia spedì a Tombasis 10 navi armate di (540 marinari. Bobolina, vedova da sette anni di un capitano trucidato dai Turchi, ricchissima, prestantissima e robusta quanto un uomo, armò a sue spese 3 legni e ne prese il comando. Non pare egli di vedere a distanza di secoli ricomparire Artemisia? Micone, anticamente famosa per la bontà dei suoi fichi, spedì all’armata 22 legni guerniti di 132 Cannoni. Un legno lo regalò Modona Maurogenia, bellissima fanciulla che giurò sull’altare di non andare a marito se non (piando la Grecia fosse libera. Batinos armò 4 legni ; era terra povera e fornì anche 2 vecchie tartane da esser ridotte ad incendiarie. Andros, Santorino, Zea e Paros gareggiarono in devozione alla causa santa, I Greci di Zante spedirono più che due milioni di franchi; Cefalonia mandò cannoni, armi; ed equipaggiò a sue spese 490 uomini. Leucade ed Itaca 145 uomini, polvere e munizioni. Invano gli Inglesi, protettori delle Sette Isole ed amici ai Turchi tentarono con misure di rigore impedire che gli abitatori aiutassero gli isolani dell’Arcipelago. L’amor di patria tutto vinse. Correndo il 1821, la Turchia rassegnava 17 vascelli di linea, 7 fregate, 5 corvette e qualche brigantino. Galere e galeazze nel Mar Bianco non tenevane più. La rivolta del-l’isole tolse ai Turchi i suoi migliori marinari ed il ca-pouclan bascià per completar l’armamento ricorse agli arruolamenti tra cristiani occidentali; donde equipaggi raccogliticci. Salvò l’onore dei Turchi l’intervento in loro prò dei marinari barbareschi e più tardi l’arrivo della fiotta