O 30G cav. Giovanni de Lazara, la (juale si legge nell" ultimo volume delle Lettere Pittoriche impresse in Milano. Due altre opere di Gua-riento descrive il Yerci nelle sue Notizie sopra la pittura bassanese. Noi abbiamo esaminato il Crocifisso grandioso, che ora si vede in quel civico ospitale, e scorgemmo molto merito nel nudo, disegnalo sulla natura non con timida mano. Seguace pure di Giotlo è quel Giovanni Micetto, di cui dice 1’ Anonimo essere le pitture del gran salone in Padova, da esso lavorate in compagnia di un Ferrarese. — Olire ai nominati pittori, de' quali si conoscon le. opere, altri molli ne risconlriamo nelle vecchie carie, la contezza de’ quali potrà aversi dalla nostra storia della Pittura. Ricchissima è ancora Trevigi di opere compiute in questi tempi, sì da cittadini pittori, che dai Veneziani, ed altri che si chiamarono, o portaronsi ivi a mettere stanza. Tali opere alteslano ancora come 1’ arte colà vi prosperasse, e prendesse nuove e più gentili maniere senza gli esempi di Giotto. — Le prime da nominarsi sono le pitture, ancora superstiti, nella chiesa di San Nicolò, condotte, come sembra, da quel Tommaso da Modena che il capitolo de’ frali nella chiesa stessa colorì con molte imagini di uomini illustri di quella regola. Altre pitture condusse Tommaso per la città, fra cui quelle nella cappella detta dei Rinaldi in San Francesco ; ed altre molle se ne trovano di stile non greco, nè giottesco, senza però conoscerne l’autore, intorno le quali polrassi consultare, volendo, la citala opera nostra. Ma venendo propriamente ai pittori della capitale, primi si affacciano alla menle i nomi di Mastro Paolo, il quale, coi figliuoli Luca e Giovanni, dipinse in San Marco un’ ancona a più sparti-menti, e nella sagrislia de’ pp. Conventuali di Vicenza un’ altra tavola portante i loro nomi e l’anno 1533. — Dopo questi seguono Stefano, pievano di Santa Agnese, del quale la Pinacoteca Accademica possedè una tavoletta con Maria coronata; Nicolò Semi-tecolo, una grandiosa ancona del quale possede pure 1’ Accademia stessa, venutale dal convento di Santa Chiara in isola, la quale mostra essere stato egli fra i migliori artisti del tempo suo; e