■=$* 183 clic gli affusti ed i ledi si adattarono colle dovute proporzioni, e che la fabbricazione della polvere si sottomise a slabili regolamenti ed a gelosa vigilanza ( intorno alle quali cose volle la repubblica udire il parere ed i consigli, e seguire i dotti suggerimenti del celebre conte Marco Carburi, del professor Barca, del professore Simeone Strafico, e di altri distintissimi fisici e matematici dello Stato), comparve, siccome innovatore, il sopraintendente alle artiglierie, maggiore Gasperoni, da noi qui tante volle nominato. Egli fu l’inventore di que’trabucchi di ferro pel servizio delle bombe da 500, calibro veneto, cioè di pollici 11 e 9 lince, e con la camera clinica, montati su d’un letto a perno che girava circolarmente su d’ una piattaforma. Questa maniera d’ artiglieria venne impiegata con mirabile successo, negli anni 1784-1785, al bombardamento di Tunisi, Sfax, Biserta, della Goletta sulla costa di Barbaria operato dalla flotta veneziana comandata dall’ ammiraglio Angelo Emo. Quest’uomo estraordinario, che paragonare vogliamo, riguardo alla repubblica, siccome 1’ ultima scinlilla di una face che più apparisce brillante quanto più è vicina al suo spegnersi, volle studiare a fondo, volle indagare, volle riconoscere i sintomi di quegli apparali, e gli effetti di que’ nuovi trabucchi del Gasperoni, e dal carteggio tra di essi passato rileviamo come ne faceva encomio all’autore, e come, convinto dalla fatta esperienza, suggeriva utilissimi essenziali ripieghi all’affusto, per rendere il pezzo sempre più idoneo a sostenere ed a resistere alla scossa: miglioramenti che dal Gasperoni vennero accolti, c dal senato giudiziosamente approvali. E la decisa volontà della repubblica di procurare ogni possibile miglioramento a quest’ arma precipua dell’ artiglieria, spicca singolarmente nell’ averne, durante l’ultimo secolo di sua politica esistenza, affidata la cura ad intelligenti uffiziali stranieri, fra i quali noteremo 1’ olandese Green, il Dipson inglese, che formò il veneto corpo del Genio, il tedesco Wisbourg, tutti ammessi in servizio colla qualità di organizzatori, c l’ultimo dei quali lasciò memoria di sè sopra alcune artiglierie in bronzo con l’iniziale del suo cognome W ; nonché il sopraintendente Nicolò Garzoto, che l’anno 1743 pubblicò