Storia gen. della Marma Milit. 259 Quali fossero le difese della citta, lo dica meglio di me l’espugnatore. « La baia di. Rio Janeiro si apre per un collo d’ oca di un quarto più stretto che quello di Brest ; a mezzo canale sta un grosso scoglio che obbliga le navi a passare a' portata di moschetto dei forti che difendono da ambo i lati l’entrata. A destra è il forte Santa Croce, irto di 48 grossi cannoni dal minimo calibro di 18 sin al massimo di 48 libbre di palla; gli è vicina una batteria di 8 pezzi. A sinistra stanno il forte San Giovanni e due altre batterie, in totale 48 grossi cannoni. Al di dentro ed a destra, siede sopra un promontorio il castello di Nostra Signora del Buon viaggio armato di 16 pezzi da 18 e da 24. Lo fronteggia il forte di Villegagnon con 20 pezzi. ; ma prima ecco Santa Teodora con altri 16; i Portoghesi vi hanno costruito una lunetta. Oltrepassati questi forti c’ è l’isola delle Capre a portata di moschetto della città, e sull’ isola un forte a quattro bastioni guarnito di 10 pezzi; a fior d’acqua un’ altra batteria di 4 pezzi. Di fronte all’ isola ad una delle estremità della città, sta il forte della. Misericordia munito di 18 cannoni e poi altre batterie di cui ho dimenticalo il nome, innalzate dai Portoghesi dovunque lo stimavano necessario. La città di Rio Janeiro è edificata sul lido del mare appiè di tre colline che la comandano e che son coronate di castelli e di batterie. La più prossima al lido è occupata dai gesuiti, l’opposta dai benedettini e la terza dal vescovo. Sulla collina dei gesuiti stanno i castelli di San Sebastiano con 14 pezzi, di Sun Giacomo con 12, di Santa Aloisia con 8 ed una batteria da muro con 12. La collina dei benedettini ha buoni trinceramenti e qualche batteria. La collina del vescovo è circondata da ttna siepe viva nei cui intervalli son disposti alcuni cannoni. La città è fortificata con redan e batterie i cui fuochi s’incrociano; dal lato della pianura è presidiata da un campo trincerato e da un bel fosso pieno d’acqua ; nell’ interno v’ hanno due piazze d’armi che possono contenere 15 mila uomini in battaglia. Egli era appunto là che il nemico aveva concentrato le sue milizie consistenti in 12 o 13 mila uomini il cui nucleo erano i cinque reggimenti di Don Gaspare d’Acosta.